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Sabato, 20 Aprile 2024
Economia

Coronavirus. Danni agli imprenditori casertani, Confesercenti: “Servono agevolazioni fiscali”

Petrella invia una missiva al prefetto Ruberto, al presidente della Provincia Magliocca e al presidente della Camera di Commercio De Simone

“A seguito delle ultime vicissitudini in relazione all’evolversi della diffusione del coronavirus e a seguito dell’emanazione del decreto legge sulle misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 consideriamo condivisibile prendere provvedimenti collegati alle emergenze nelle cosiddette zone rosse, ma ritieniamo altresì che gli stessi debbano essere estesi a livello nazionale per un effetto riflesso che si diffonderebbe sull’intero tessuto economico del Paese". A dichiararlo è il presidente di Confesercenti provinciale di Caserta, Salvatore Petrella

In particolare, secondo Petrella, tutte le imprese turistiche andrebbero trattate come se fossero già nella “zona rossa” e visto l’impatto della crisi sul settore, la provincia di Caserta, infatti, non è esente da questo fenomeno.

"A tal proposito si ritiene necessario prevedere una serie di agevolazioni fiscali con la finalità di fornire supporto agli imprenditori che, inevitabilmente, hanno visto o vedranno la propria attività interessata dall’emergenza, a causa della chiusura forzata degli esercizi commerciali o a causa della diminuzione di personale, costretto a rimanere a casa in virtù delle disposizioni del decreto legge, anche in considerazione dell’art. 9 della Legge n.212/2000 (Statuto del contribuente) che prevede in questi casi che il ministro dell’Economia, con decreto da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale, rimette in termini i contribuenti interessati, nel caso in cui il tempestivo adempimento di obblighi tributari è impedito da cause di forza maggiore”, spiega Salvatore Petrella.

"Inoltre, proseguendo, il termine per l’adempimento degli obblighi tributari può essere sospeso o differito a favore dei contribuenti interessati da eventi eccezionali ed imprevedibili - continua - I provvedimenti di quarantena collettiva, con chiusura di attività pubbliche e private disposti ai fini sanitari per scongiurare il diffondersi del coronavirus, rappresentano sicuramente eventi eccezionali ed imprevedibili a fronte dei quali è doverosa, da parte del ministro, l’immediata adozione del provvedimento di sospensione".

Per questi motivi il presidente Salvatore Petrella ha chiesto al ministro dell’Economia di assumere con urgenza misure finalizzate: alla sospensione dei versamenti tributari e contributivi (imposte, tributi locali e versamenti Inps in generale) e degli adempimenti tributari (nell’immediato ci si riferisce a Comunicazioni Li.pe 4 trimestre 2019, predisposizione e invio telematico delle C.U. 2020 e invio della dichiarazione Iva 2019) poiché nelle aree dove sono applicate misure di quarantena contro il coronavirus il tempestivo adempimento di obblighi tributari è oggettivamente impedito da cause di forza maggiore; alla proroga della scadenza delle rate relative alla riscossione da parte dell’Agenzia delle Entrate e Riscossione con riferimento a rateizzazioni in corso e definizioni agevolate (in particolare scadenza periodica prevista al 28 febbraio per la Rottamazione ter); ad una revisione trasversale ad hoc degli Isa relativi alle attività economiche colpite in un determinato arco temporale predefinito, al fine di tener conto degli effetti della crisi economica e dei mercati collegata ai provvedimenti di cui in premessa; alla definizione, esclusivamente per i rapporti di fornitura B2B, di procedure abbreviate di accesso agevolato ai Fondi di Garanzia per quelle attività che, a seguito dell’entrata in vigore del decreto legge in premessa, subiscono inevitabili effetti negativi in attuazione delle prassi commerciali che le contraddistinguono.

Più specificatamente tali imprese potrebbero essere obbligate a dover far fronte a rimborsi relativi a servizi pre acquistati, ma non più usufruiti dalla clientela di riferimento (ad esempio caso delle agenzie di viaggio sulle prenotazioni delle gite scolastiche) e contestualmente non aver diritto a richiedere il rimborso delle stesse somme al proprio fornitore.

E poi ancora misure finalizzate: alla sospensione dei pagamenti relativi alle utenze dell’imprenditore/lavoratore autonomo e costi fissi in generale; all’accesso agevolato al credito per le imprese/lavoratori autonomi, coinvolti dall’emergenza (Fondo di garanzia per le Pmi o altre forme); alla sospensione dei pagamenti delle rate dei mutui bancari (almeno per l’arco di tempo dello stato di emergenza); all’ampliamento eccezionale dell’ambito di applicazione del Fis (art. 29 del D.lgs. n.148/2015), per la causale Covid-19, ai fini dell’ottenimento dell’assegno ordinario di cui all’articolo 30 del medesimo decreto a prescindere dal limite dimensionale.

"Confesercenti ritiene necessario estendere tale misura alle imprese che occupano anche meno di 6 dipendenti (ad oggi escluse dall’ambito soggettivo Fis) esclusivamente per il periodo necessario. Inoltre, per le aziende che accedono alla Cigs, si ritiene necessario che vengano disposte misure straordinarie di sostegno all’interno della gestione stessa attraverso la disposizione di un fondo di indennizzo a livello regionale, sostenuto anche da un finanziamento statale ed europeo, che possa permettere alle Pmi ed ai lavoratori autonomi di accedere a forme di sostegno", sottolinea Petrella.

Inoltre Confesercenti chiede l'attivazione degli ammortizzatori sociali previsti senza passare dalla consultazione sindacale (il D.Lgs. 148/2015 prevede l’attivazione degli ammortizzatori sociali previa procedure di consultazione sindacale); l'attivazione dell’ammortizzatore sociale anche per aziende non ubicate nei comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio per i dipendenti che ivi risiedono; l'attivazione degli ammortizzatori sociali anche al di fuori di tali comuni per attività che comportano aggregazioni.

Ad esempio, nella regione Emilia Romagna a seguito dell’ordinanza contingibile e urgente numero 1 del 23 febbraio, il presidente unitamente al Ministero della Salute hanno disposto la sospensione di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato anche di natura sportiva, svolta sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico. A seguito di ciò tutte le palestre hanno chiuso fino a nuova disposizione fino a domenica 1 marzo; ciò è traducibile in una settimana di “non lavoro”, ma fuori dalle cosiddette “zone rosse”.

"Si ritiene che anche per questi datori di lavoro debba essere estesa la possibilità di attivare il Fis”, sottolinea ancora Petrella. Su tale scia Confesercenti si sta muovendo sia a livello regionale che provinciale. Salvatore Petrella ha indirizzato una missiva al prefetto di Caserta Raffaele Ruberto, al presidente della Provincia Giorgio Magliocca e al presidente della Camera di Commercio Tommaso De Simone, rimarcando l’urgenza di porre in essere una discussione anche a livello provinciale al fine di poter porre rimedio ai danni che ricadranno sull’economia locale a causa di questa emergenza, effetti che sul piano economico si materializzeranno nei prossimi mesi.

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