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Economia

Cedolare secca per i locali commerciali: si può risparmiare fino al 50%

Contestabile: "In questo modo potrebbe esserci un rilancio di zone come corso Trieste che hanno sofferto molto negli ultimi anni"

Per il rilancio delle locazioni degli immobili non residenziali arriva la cedolare secca anche sugli immobili commerciali. Per un proprietario che fino allo scorso anno pagava oltre il 40% di tasse sull'affitto, i risparmi possono arrivare fino al 50% all'anno. “Dipende naturalmente dal reddito e dal canone di locazione dell`immobile dato in locazione” sottolinea Pino Contestabile, esperto del settore immobiliare e già presidente della Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) dal 2007 al 2017. “Questa misura – aggiunge - è contenuta nella Legge di Bilancio 2019 ed è un primo passo per cercare di smuovere un mercato, quello commerciale, da troppo tempo fermo".

“Di sicuro - sarà una grande opportunità di risparmio per i proprietari - sottolinea Contestabile - ma la speranza è che a fronte di una minore tassazione sul reddito da locazione si possa avere come risposta da parte dei proprietari dei molti locali chiusi nella città di Caserta, specialmente nel centro storico, una riduzione dei canoni di locazione richiesti tale favorire nuove aperture di attività e quindi una ripresa sia del mercato del lavoro che dell’economia della città più in generale”.

La Legge di Bilancio 2019 e precisamente l’art. 1 comma 59 prevede una tassazione al 21% per i contratti di locazione commerciali stipulati a partire dal 1 gennaio 2019, ma limitata a negozi e botteghe categoria catastale C/1. Restano pertanto esclusi gli uffici categoria A/10 e i laboratori artigianali categoria C/3.

Affinché però, i contratti di locazioni di immobili commerciali possano usufruire di tale tassazione devono soddisfare i seguenti requisiti: essere stipulati nell'anno 2019; con oggetto unità immobiliari classificate nella categoria catastale C/1; superficie fino a 600 mq, escluse le pertinenze e relative pertinenze locate congiuntamente.

Attenzione però al primo requisito, per esplicita previsione infatti la norma non si applica ai contratti stipulati si nel 2019 ma per i quali al 15 ottobre 2018 sia in essere un contratto non scaduto tra gli stessi contraenti sullo stesso immobile, per il quale si interrompe la naturale scadenza per usufruire del regime agevolativo.

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