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Inagibile anche lultima chiesa di Gallo

Gallo Matese - Sorpresa davvero sgradita per i tanti fedeli accorsi anche dalle campagne per assistere come ogni domenica alla messa celebrata da don Libero Vitali e che hanno dovuto arrangiarsi nell’ala sinistra del tempio poiché la destra è...

Sorpresa davvero sgradita per i tanti fedeli accorsi anche dalle campagne per assistere come ogni domenica alla messa celebrata da don Libero Vitali e che hanno dovuto arrangiarsi nell’ala sinistra del tempio poiché la destra è stata dichiarata inagibile fino alla cappella di San Bonifacio dai Vigili del Fuoco intervenuti sabato su richiesta di ignoti in seguito al cedimento di alcuni calcinacci distaccatisi dalle tre cupole sovrastanti, troppo a lungo abbandonate al degrado ed all’incuria. Storia della quale il due settembre si è vissuta solo una puntata fra le meno qualificanti per la chiesa locale, a detta dei fedeli che ora invocano un drastico provvedimento da parte del nuovo vescovo di Isernia, monsignor Salvatore Visco, poiché, a quanto riferito, il principale tempio del paese è pericolante da oltre un anno, stando ad un avviso esposto al suo interno con la vana speranza che fossero i fedeli a tassarsi per sistemare quanto meno la copertura della chiesa di piazza Indipendenza.
Si è appreso che il sacerdote ultraottantenne, esautorato e poi reintegrato dall’ex vescovo, oggi emerito monsignor Andrea Gemma, in seguito a un furibondo diverbio col successore don Salvatore, ha avuto anche un battibecco coi Pompieri, nel vano tentativo di evitare che il tempio fosse transennato, ma i Vigili del Fuoco non si sono fato intimidire, procedendo com’era doveroso a tutela della pubblica incolumità, sebbene anche le altre due chiese cittadine e l’altra della frazione fossero inagibili in seguito al disinteresse dimostrato dalla precedente autorità ecclesiastica. Le prime avvisaglie che qualche altro pateracchio si fosse verificato, i fedeli le hanno avute non avendo sentito il suono delle campane che per tradizione annuncia le funzioni, ma nessuno si sarebbe aspettato di trovare la chiesa pericolante ed essere costretto ad entrare ugualmente per onorare il precetto ecclesiastico. Così molti fedeli hanno preferito puntare al botteghino del lotto della vicina Serramonte l’obolo solitamente concesso durante la messa a un prete ritenuto troppo scostante e del quale molti invocano di nuovo l’allontanamento. Ma stavolta in via definitiva, invitando il nuovo prelato a informarsi sul palmares di infedeli e presunti fedeli.

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