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Giovedì, 25 Aprile 2024
Economia

Femiano (Ugl): In Campania si muore di indifferenza'

Napoli - “Una regione dove si muore, senza neanche più indignarsi. E’ora di dire basta!”. Lo sottolinea il segretario generale dell’Ugl Campania, Enzo Femiano, a comento degli ultimi mortali avvenimenti registratisi nella nostra Regione. “Non è...

“Una regione dove si muore, senza neanche più indignarsi. E’ora di dire basta!”. Lo sottolinea il segretario generale dell’Ugl Campania, Enzo Femiano, a comento degli ultimi mortali avvenimenti registratisi nella nostra Regione. “Non è possibile – continua – che in Campania, si possa continuare a morire perché si cade dalla barella in un ospedale pubblico; o perché si lavora senza neanche le minimali misure di sicurezza; o perché il territorio è saturo dalle sostanze inquinanti derivanti dalle montagne di spazzatura che da tempo aggredicono le strade delle nostre città o peggio ancora in conseguenza della diossina sprigionata dalla immondizia incendiata per protesta. E tutto questo nel più assordante silenzio della politica e delle istituzioni”. “Emergenze – aggiunge - che si sommano ad emergenze e che con il tempo stanno ormai diventando questioni oordinaria quotidianità. Non è pensabile poter continuare ad andare avanti in queste condizioni. E’ necessaria, una grande presa di coscienza da parte di tutte le forze economiche, sociali, associazioni, movimenti, cosiddetta società civile e cittadini comuni, affinchè monti forte l’indignazione verso chi non riesce ad assicurare ad un minimo di vivibilità alla nostra regione”. “Per uscire da questa situazione – prosegue – l’Ugl propone una grande mobilitazione generale, affinchè possa salire forte la protesta lo stato di disagio che ormai interessa tutti i ceti sociali della Campania e faccia capire alla politica che di fronte alle morti ingiustificate, alla disoccupazione dilagante, al disagio sociale, alla criminalità generatrice di legalità diffusa, alle centiania di sciolti per infiltrazioni di camorra, a tanto personale politico inquisito, la politica non può rispondere andando semplicemente alla ricerca del consenso, ma selezionando la propria classe dirigente ed evitando l’inserimento in lista di personaggi chiacchierati”. “Vogliamo ricordare – conclude Femiano – che di fronte a queste insostenibili problematiche del nostro territorio ed all’incapacità delle nostra classe politico-dirigente a trovare le soluzioni adatte, che è ancora in vigore l’istituto delle dimissioni. Nei prossimi giorni, convocheremo gli organi dirigenti regionale per definire l’organizzazione di una campagna di forte indignazione dei lavoratori, dei pensionati, dei cittadini, aperta alla collaborazione di chi non si rassegna a vivere in condizioni da terzo mondo”.

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