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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

RAI: Gentiloni, qualita' al centro della programmazione

(Roma) "Mettere l'obiettivo della qualita' al centro della programmazione Rai": e' questa, per il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, l'innovazione essenziale posta nel nuovo contratto di servizio Rai predisposto dal dicastero, gia'...

(Roma) "Mettere l'obiettivo della qualita' al centro della programmazione Rai": e' questa, per il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, l'innovazione essenziale posta nel nuovo contratto di servizio Rai predisposto dal dicastero, gia' sottoposto a Viale Mazzini e illustrato nel pomeriggio alla Commissione parlamentare di Vigilanza, riunita a Palazzo San Macuto.

Nel varare i suoi programmi, "la Rai non puo' basarsi solo sugli ascolti e sulla dipendenza dalla pubblicità", sottolinea. Il ministro, inoltre, invita Saxa Rubra a "fare piu' servizio pubblico, in particolare per le fasce di cittadini che ne hanno piu' bisogno: dai minori, ai disabili, alle minoranze di tutti i tipi".

Infine, "la Rai si deve porre in prima fila nel cambiamento verso il digitale, verso la tv del futuro. Si tratta -riassume- di tre grandi innovazioni che il nuovo contratto di servizio Rai introduce. Adesso, d'intesa con la commissione di vigilanza, una volta approvato il contratto, il governo si impegnera' a farlo rispettare".

In particolare, per valutare la qualita' di un programma si introdurra' un sistema gia' adottato in Gran Bretagna e in Francia: "Costruiremo un indice di valore pubblico, che fara' valutare la programmazione della Rai non solo in base al successo di ascolti ma anche per il valore pubblico che esprimera' -spiega Gentiloni- Sara' costruito in base a diverse forme di ricerca, di inchiesta e di interrogazione dei telespettatori, che produrranno un risultato importante per un cambio di mentalita' nella programmazione Rai".

Prevarra' il dato degli ascolti o quello sulla qualita'? ''Per ora non c'e' 'partita' visto che c'e' un dato solo, quello sugli ascolti -osserva Gentiloni- Mi accontenterei di far entrare in campo un altro 'contendente', cioe' che la programmazione Rai, che certamente deve continuare a tener conto degli ascolti, tenga in considerazione anche la qualita'. I servizi pubblici non sono per pochi intimi, devono appunto avere il 'pubblico' -premette il ministro- ma devono offrire al pubblico una televisione diversa.

Bisogna associare al metro di misura del numero di telespettatori il metro di misura della qualita' del prodotto, introdotto dal nuovo contratto di servizio Rai''.

Altra grande novita' annunciata dal titolare delle Comunicazioni: ''La Rai, che per 52 anni ha camminato sulle due gambe della tv e della radio, ora avra' l'obbligo contrattuale di camminare anche su una terza gamba, quella del multimediale: l'offerta dei programmi del servizio pubblico dovra' essere disponibile anche su internet, sul satellite, sul digitale terrestre. D'altra parte -osserva il ministro- e' normale che i programmi di servizio pubblico, per i quali paghiamo un canone, siano disponibili per chi lo paga su tutte le piattaforme. Anche se sara' una misura da adottare nel giro dei prossimi mesi, con una certa gradualita', risolvendo i problemi legati al diritto e alla tecnologia''.

Il ministro delle Comunicazioni esorta la Rai a ''prendere molto sul serio'' il documento. E sul rispetto del contratto di servizio, prefigura una stretta collaborazione fra il suo dicastero e la commissione parlamentare di Vigilanza, con frequenti incontri e audizioni. Un documento che, per Gentiloni, ''segna una distanza abissale rispetto al contratto di servizio di appena tre anni fa. Per la prima volta, ad esempio, vi sono obblighi precisi su internet e satellite, che ovviamente erano gia' nati anche allora...''.

Nel corso della sua audizione, il ministro ha sottolineato gli aspetti innovativi contenuti nel testo: l'indicatore di valore pubblico legato all'arricchimento culturale e civile, al rispetto della sensibilita' dei telespettatori, al pluralismo e all'imparzialita', alla capacita' di intrattenimento e all'originalita'; la 'corporate reputation' sulla percezione del posizionamento Rai; le nuove categorie di generi nell'offerta editoriale, dal mondo del lavoro a quello femminile; l'attenzione al web; il divieto di interruzioni pubblicitarie nei cartoon e di trailer per pubblico adulto nelle fasce protette; l'aumento dei fondi per le produzioni italiane ed europee.

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