Il “biplano” di Andrea Sparaco riprenderà il volo
La notizia la si apprende dal Palazzo delle Arti di Capodrise
Il “biplano” di Andrea Sparaco riprenderà il volo. Una delle opere-simbolo dell’artista morto nel 2011 tornerà a essere esposta al pubblico, a beneficio di quanti, non solo in Terra di Lavoro, amavano la sua arte e di coloro che non hanno avuto la possibilità di conoscerla. La notizia la si apprende dal Palazzo delle Arti di Capodrise: in un post pubblicato su Facebook nel giorno del settimo anniversario della scomparsa dell’artista, il 23 agosto, il Palazzo ha rivelato: "A breve, e per sempre, tornerà a volare il tuo “biplano”, per decenni sospeso nello studio di Caserta".
L'eredità della 'bottega' degli artisti
Il laboratorio di via Mazzocchi, nel quartiere storico della Santella, è stato bottega formativa di tanti artisti, intellettuali, giornalisti, operatori culturali e di giovani desiderosi di avvicinarsi ai molteplici linguaggi dell’arte. E nella mente di quella generazione è impressa l’immagine del “biplano”, istallazione che la famiglia Sparaco ha deciso di donare a Capodrise, città natale dell’artista, insieme ad un’opera, un grande monocromo di legni intarsiati, che, si legge sempre nel post, "sta per essere accolta nella pinacoteca del Palazzo".
Dai disegni ai pizzini dell'anima
A 7 anni dalla morte, la riflessione critica su Andrea Sparaco è appena iniziata: la sua produzione è vastissima, tra papier collé, pannelli, disegni, manifesti, “pizzini dell’anima”, e rappresenta una fonte preziosa per rileggere la storia dell’arte in Terra di Lavoro. Ma anche per raccogliere la sua eredità, decifrarla, liberarla dalle troppe sovrastrutture e trasmetterla al futuro. "Macerarsi nei ricordi – così si conclude il post del PalArti – servirebbe a poco. Preferiamo continuare a parlarti, a comprenderti, a raccontarti alle nuove generazioni. Perché la tua arte resterà per sempre e tu, fra noi. Più vivo che mai". Lo scorso novembre, a Sparaco il Palazzo delle Arti ha dedicato una mostra di grande successo. Il vernissage fu preceduto da un incontro-dibattito e dalla proiezione de “Lo studio di Andrea”. Il corto, che a dicembre andò in tour nelle scuole, ha cristallizzato il racconto delle persone più care al maestro: un documento inedito e struggente sull'uomo e sull’artista.
