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Carnevale, la ricetta tradizionale del gustoso migliaccio

  • Categoria

    Dessert
  • Difficoltà

    Facile

  • 1 litro d’acqua
  •  40 g di zucchero
  • un pizzico di cannella
  • 40 g di uva passa
  • sale
  • 150 g di farina di granturco
  •  30 g di burro
  • buccia grattugiata di un limone
  • 30 g di pinoli
  • zucchero a velo

Procedimento

Versate a pioggia la farina di granturco nell’acqua portata a ebolli­zione insieme con lo zucchero, il burro, la cannella, la buccia del li­mone e un pizzico di sale. Fatela cuocere, mescolando, per mezz'ora, fino ad ottenere una crema piuttosto densa. Conditela con i pinoli e con l’uva passa ammorbidita in acqua tiepida, versatela in una teglia unta e mettetela in forno caldo per circa un’ora finché non sia colori­ta. Potete aggiungere ai pinoli e all’uvetta frutti canditi a piacere.

Il migliaccio si prepara anche con il semolino (150 g), cotto per 5 minuti in 6 di abbondanti di acqua salata in ebollizione. Quando è di­ventato tiepido, si condisce con zucchero (90 g), buccia di limone, 3 tuorli d'uovo, 1 bustina di vaniglia, uva passa, pinoli e canditi e si di­luisce con latte tiepido fino a renderlo una pasta morbida che va cotta nel forno come il migliaccio di granturco.

La ricetta

Non c'è Carnevale senza migliaccio, uno dei dolci più famosi della tradizione gastronomica della Campania in questo periodo di festa. L'origine del migliaccio è davvero antica, addirittura risale al Medioevo. Il termine del latino medievale miliaccium (derivante dal latino classico miliaceus) è attestato a Napoli nel 1016, come conferma anche l'Accademia della Crusca. Non tutti sanno che, però, in orgine, il migliaccio era “una specie di torta fatta di sangue di maiale con miglio brillato”, proprio come il famoso sanguinaccio. Ma torniamo ai giorni nostri e vediamo come preparare un buonissimo migliaccio per il periodo del Carnevale e per il pranzo del Martedì Grasso.

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