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Da terra di lavoro lextravergine buonosul pane

Caserta - Giornalisti, operatori del settore, rappresentanti delle istituzioni e produttori insieme per discutere degli oli casertani e in particolare dei tre per i quali è in dirittura d’arrivo l’attribuzione della Dop: Terre Aurunche, Colline...

Giornalisti, operatori del settore, rappresentanti delle istituzioni e produttori insieme per discutere degli oli casertani e in particolare dei tre per i quali è in dirittura d’arrivo l’attribuzione della Dop: Terre Aurunche, Colline Caiatine, Terre del Matese. Si è svolto questa mattina l’evento “Da terra di lavoro l’extravergine buono…sul pane”, realizzato dalla Camera di Commercio di Caserta nell’ambito del Premio Sirena d’Oro di Sorrento.
La manifestazione, che testimonia l’impegno dell’Ente a favore delle produzioni di eccellenza del territorio, si è tenuta presso l’Hotel Aldrovandi Palace di Roma.
“Oggi - spiega Gustavo Ascione, presidente della Camera di Commercio di Caserta - l’olio extravergine di oliva rappresenta con le tre dop giunte all’ultime battute per il riconoscimento europeo, una delle produzioni di eccellenze del nostro territorio. L’Italia è il secondo produttore mondiale di olio, un dato indicativo sulle potenzialità di questo settore, anche se mancano azioni importanti come la tutela e la valorizzazione del marchio. La Camera di Commercio di Caserta, con questo evento e con la corposa attività che sta conducendo in sinergia con i produttori e le istituzioni, ha voluto continuare nella sua azione di promozione del territorio e delle eccellenze delle nostre produzioni agroalimentari”.
Ad evidenziare le specificità degli oli casertani sono stati Marco Oreggia giornalista, esperto assaggiatore di Oli Vergine ed Extravergine di Oliva e Alfonso Iaccarino, chef di fama mondiale, testimonial della cucina mediterranea.
“La cucina mediterranea nasce con l’olio extravergine di oliva - afferma Alfonso Iaccarino – e così anche la mia cucina. L’extravergine è un prodotto straordinario che ha fortemente condizionato la cucina contemporanea. Occorre difendere il nostro olio dalle multinazionali. Da anni – prosegue lo chef - sto portando avanti un discorso di valorizzazione dell’olio, simbolo del nostro territorio”. “Il comparto non vive un momento favorevole - aggiunge Marco Oreggia – si registra una crescita del consumo ma a questa non corrisponde una crescita economica del comparto. La Francia produce una piccolissima parte ed è uno dei grandi potenziali importatori. Sono 38 le dop in Italia e nei prossimi anni si potrebbe arrivare addirittura a 60. Un comparto che rimane povero, con una reddito molto limitato. La Campania - dichiara Oreggia - è il sesto produttore e spinge fortemente su una rivalutazione del settore, superando una fase in cui era stata caratterizzata dall’abbandono degli oliveti. Dopo Avellino e Benevento anche Caserta presenta un potenziale straordinario che va ancor più valorizzato. Un lavoro encomiabile è quello portato avanti dall’Università Federico II nell’ambito della ricerca in questo settore”.Presente alla conferenza anche Mimmo Dell’Aquila, assessore provinciale all’Agricoltura. “Vogliamo legare le produzioni al territorio - spiega l’esponente della giunta -, coniugare i prodotti della terra con le bellezze del territorio. Abbiamo l’esigenza di continuare a far conoscere il nostro territorio, le nostre produzioni in Italia e nel mondo, con l’impegno di tutti i soggetti istituzionali”.
Tra gli intervenuti Bruno Gambacorta, Luigi Cremona, Paolo Scotto, Giuseppe Cerasa, Dosolina Tonti, Cristina Tiliacos e Andrea Mondello, presidente della Camera di Commercio di Roma e dell’Unioncamere Lazio.

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