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Cronaca Cesa

Il fratello ucciso in un agguato, il Tribunale civile decide i danni

Lorenzo Ferriero riconosciuto vittima della criminalità organizzata attende la decisione dei giudici

Il fratello fu ammazzato in un agguato di camorra ma lui e la sua impresa non erano stati considerati meritevoli, ad avviso della Prefettura, della concessione dei contributi previsti per le vittime di racket. Adesso, dopo la sentenza del Tar del 2013 con cui è stato riconosciuto "vittima della camorra", il suo calvario non è ancora concluso con l'ultimo ricorso pendente per la quantificazione dei danni patiti dalle sue attività.

E' la storia incredibile di Lorenzo Ferriero, di Cesa. Una storia cominciata da lontano, nel 2007, quando la notte di Natale il fratello Cesario viene ucciso in un agguato. Lorenzo Ferriero va avanti, fa proseguire la sua azienda e presenta esposti specificando di essere vittima di atti intimidatori e pressioni estorsive da parte del clan Mazzara di Cesa, fazione del gruppo Schiavone del clan dei Casalesi.

L’imprenditore nel 2013 é stato già riconosciuto vittima della criminalità organizzata, si é inoltre costituito parte civile, le sue denunce e le sue testimonianze in aula di Tribunale hanno fatto si che i camorristi denunciati venissero condannati nel processo di primo grado e in appello a pene esemplari, allo stesso Lorenzo Ferriero sono già stati liquidati i danni come parte civile e vittima della camorra con le sentenze pronunciate dal Tribunale Penale.

L'ultimo capitolo della storia è arrivato lo scorso 30 marzo quando il Tar del Lazio ha "passato" la mano per difetto di giurisdizione sui danni subiti dalle imprese di Ferriero. A seguito della sentenza della Corte di Cassazione Civile a sezioni riunite, infatti, tutte le vittime della criminalità organizzata, Lorenzo Ferriero compreso, per la quantificazione del danni subito devono rivolgersi al Tribunale civile ordinario di Roma.

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