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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria a Vico

Stupro sull'ex compagna: 30enne libero dopo la condanna "mini"

Era accusato anche di maltrattamenti nei confronti della donna minacciata ed aggredita perché non voleva convertirsi all'Islam

Era accusato di reati gravissimi commessi ai danni della sua ex compagna, S.A., tunisino di trent'anni, da tempo residente ad Avellino, è stato questa mattina scarcerato a seguito della sentenza emessa nei suoi confronti dal Tribunale Collegiale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Giovanni Caparco.

Il nord africano era accusato, in particolare, di violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali commesse ai danni di una donna italiana, cinquantaquattrenne, con la quale aveva intrapreso una relazione sentimentale a partire dal mese di novembre 2021. I due si erano conosciuti per puro caso, e dopo poco avevano intrapreso una relazione amorosa, tanto che il trentenne si era trasferito a casa della donna a Santa Maria a Vico. 

Dopo poco, sia per la differenza di età sia per la forte gelosia della donna, erano iniziati i primi problemi di convivenza. Per ben tre volte la cinquantaquattrenne si era recata dai carabinieri per denunciare i maltrattamenti subiti in casa nonché le continue aggressioni fisiche oltre a due episodi di violenza sessuale, tanto che il giovane tunisino lo scorso 7 giugno, è stato colpito da un'ordinanza cautelare e rinchiuso nel carcere di Secondigliano. Tra le accuse mosse dalla donna anche quella di essere stata minacciata ed aggredita dal giovane affinché si convertisse all'Islam e cucinasse piatti tipici della religione mussulmana.

Questa mattina, dinanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, si è concluso il processo di primo grado, a seguito della celebrazione del rito ordinario. S.A., difeso dall'avvocato avellinese Rolando Iorio, è stato assolto sia per il reato di maltrattamenti in famiglia sia per quello di lesioni personali. Riconosciuto invece il caso di minore gravità per le due violenze sessuali commesse. Il pluripregiudicato tunisino è stato quindi condannato alla pena di anni 2 e mesi 6 di reclusione. Pena nettamente inferiore a quella richiesta in aula dal pubblico ministero che aveva invocato una condanna a 6 anni e 2 mesi. 

Accolta anche la richiesta avanzata dall'avvocato Iorio di immediata scarcerazione del suo assistito che, quindi, già nel primo pomeriggio di oggi ha lasciato il carcere di Secondigliano dove era rinchiuso dal mese di giugno. Per lui soltanto un divieto di avvicinamento alla cinquantaquattrenne con la quale aveva avuto la tormentata relazione. 

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