Si oppone all'amore gay della figlia, la fidanzata lo denuncia per violenza sessuale
Finisce l'incubo giudiziario per un padre: il giudice non crede alla ragazza e lo assolve
Si era messo in mezzo per porre fine alla relazione omosessuale che la figlia intratteneva con una ragazzina di appena 14 anni. Ed era riuscito nel suo intento: quel rapporto tanto contrastato in famiglia si era concluso. Ma la ragazza non si era data per vinta, anzi si è vendicata.
Lo contattò e gli diede appuntamento nel parcheggio di un centro commerciale. Cercava una riconciliazione con la sua amata e di comprendere il motivo di quel rifiuto da parte del padre di lei. L'uomo restò sulle proprie posizioni e per questo la ragazza lo denunciò per violenza sessuale.
Questa la vicenda che si è conclusa stamattina dinanzi al collegio presieduto dal giudice Miele del Tribunale di Napoli Nord. Protagonista di questa storia un papà di Casal di Principe che è stato trascinato in tribunale. Due anni di udienze, perizie, testimonianze. Per l'uomo l'incubo si è concluso nella giornata di oggi. I giudici, accogliendo la tesi dell'avvocato difensore Mirella Baldascino, lo hanno assolto.
Il pm Paola Da Forno aveva chiesto la condanna a 2 anni e due mesi ma l'avvocato Baldascino è riuscita a dimostrare la scarsa attendibilità della versione della giovane anche alla luce di alcune perizie psichiatriche effettuate sulla ragazza.