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Cronaca Castel Volturno

Violenza sessuale, si chiude il processo al 'santone'

Ultimi testimoni della difesa in aula. La vittima vuole ritirare la denuncia presentata nei confronti della madre

Mai sentito nessuno che gli desse del "santone". Questo il senso delle parole di una donna chiamata a testimoniare nel processo a carico di una presunta "guida spirituale", accusata di violenza sessuale nei confronti di una ragazza, e della madre, accusata di maltrattamenti in famiglia per aver imposto la presenza dell'uomo in casa. 

Nel corso dell'udienza, celebrata dinanzi al collegio presieduto dal giudice Loredana Di Girolamo del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la vittima ha anche annunciato la propria volontà a rimettere la querela nei confronti della genitrice. Il giudice ha dichiarato la chiusura del dibattimento con il processo che riprenderà all'inizio di dicembre per le discussioni della Procura e del difensore dei due imputati, l'avvocato Gabriele Gallo. 

I fatti si sono verificati a Castel Volturno nel 2015 quando la ragazzina, all'epoca minorenne, scappò di casa per denunciare ai carabinieri la sua situazione. In pratica, dopo la morte del padre, la madre aveva fatto entrare in casa un amico di famiglia indicato da lei come un santo, capace di guarire persino il fratellino disabile della giovane.

Inizia così un percorso che la ragazza riteneva lesivo per la sua libertà con le pratiche guaritive che si svolgevano sia con veri e propri rituali sia attraverso l'imposizione di regole educative che la ragazza mal digeriva. A ciò si aggiunga che la ragazza, nel suo racconto, ha parlato anche di palpatine da parte del "santone", di qui l'accusa per violenza sessuale.


 

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