rotate-mobile
Cronaca Mondragone

Violenza sessuale in carcere, la Corte d'Appello ribalta la sentenza

Boccolato assolto dai giudici partenopei dopo la condanna a 8 anni in primo grado. Incongruenze nel racconto del compagno di cella

"Assolto perché il fatto non sussiste". La IV sezione della Corte d'Appello di Napoli ribalta completamente la sentenza nei confronti di Giovanni Boccolato, detto Piscione, di Mondragone, condannato in primo grado ad 8 anni di reclusione per violenza sessuale aggravata. 

Secondo l'accusa Boccolato avrebbe abusato sessualmente di un suo compagno di cella all'interno del carcere di Benevento, dove si trovava per reati contro il patrimonio. La vittima aveva denunciato di essere stato violentato nel bagno della cella ma la Corte Partenopea ha ribaltato completamente l'accusa pronunciando, al termine di una lunga camera di consiglio, un verdetto di assoluzione piena. 

Il collegio difensivo, composto dagli avvocati Luigi Mordacchini e Luigi Iannettone, è riuscito a dimostrare una serie d’incongruenze emerse nel corso dell’istruttoria di primo grado, legate principalmente alle dichiarazioni rese dalla persona offesa (di cui è stato acquisito il verbale in forma riassuntiva reso in incidente probatorio) ed alla documentazione medica acquisita, da cui non emergerebbero segni di violenza. A ciò si aggiunga il fatto che la vittima denunciò l'episodio il 14 luglio 2017, il giorno dopo la presunta violenza sostenendo di temere ritorsioni. Secondo il suo racconto Boccolato, con il quale oltre alla cella condivideva anche il lavoro nella cucina della casa circondariale, lo avrebbe "monitorato" per l'intera giornata. Circostanza che i difensori sono riusciti a dimostrare essere falsa.

Elementi che hanno fatto ritenere errato il giudizio di colpevolezza emesso dai giudici beneventani. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Violenza sessuale in carcere, la Corte d'Appello ribalta la sentenza

CasertaNews è in caricamento