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Cronaca

Vino adulterato, 11 arresti e 30 indagati

Due casertani coinvolti nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Lecce

Si torna ad indagare sull'asse Lecce-Caserta per il vino adulterato. Una nuova inchiesta, questa volta della Procura di Lecce, accende nuovamente i riflettori sullo scandalo già scoppiato nell'aprile 2018, quando furono eseguite 9 ordinanze di misura cautelare la frode del vino adulterato con lo zucchero.

Una nuova vasta operazione su un presunto giro di vino adulterato è culmianta questa mattina nell’arresto di 11 persone e con altri 30 indagati a piede libero. È quella eseguita questa mattina con l’impiego di oltre 200 militari del Gruppo carabinieri per la tutela della salute di Napoli, di unità dell’Arma territoriale e circa 90 appartenenti all’Unità centrale investigativa dell’Icqrf, chiamata “Ghost Wine”, che vede indagati anche due casertani.

L’operazione è stata condotta dal Nas di Lecce e dall’Icqrf e coordinata dalla Procura della Repubblica leccese. Nel blitz effettuato alle prime luci del mattino è scattato anche il sequestro per le aziende Agrisalento Srl di Copertino; Enosystem Srl di Copertino; Megale Hellas Srl di San Pietro Vernotico; Ccib Food Industry Srl di Roma.

I due casertani indagati sono Giovanni A., 34enne nato a Caserta e domiciliato a Giugliano, e Giuseppe D.A., 40enne nato ad Aversa e residente ad Orta di Atella. In carcere, come riporta LeccePrima, sono finiti: Antonello Calò, 63enne di Copertino; Giuseppe Caragnulo, 58enne di San Donaci; Vincenzo Laera, 38enne di Mesagne; Rocco Antonio Chetta, 65enne di Taviano; Antonio Domenico Barletta, 56enne di Lecce; Luigi Ricco, 55enne di San Ferdinando di Puglia. Ai domiciliari invece Pietro Calò, 26enne di Copertino; Giovanni Luca Calò, 50enne di Copertino; Cristina Calò, 55enne di Copertino; Simone Caragnulo, 23enne di San Donaci; Antonio Ilario De Pirro, 51enne di Nardò. 

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