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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Casapesenna

Videopoker dei Casalesi, il pm invoca 9 anni per un imprenditore

La requisitoria per Alberto Di Cerbo. Il monopolio nei bar con l'aiuto del gruppo di Michele Zagaria

Concorso in associazione di stampo camorristico e concorrenza sleale. Sono queste le accuse a carico di Alberto Di Cerbo, imprenditore di 57 anni di Varcaturo. Accuse per le quali il pubblico ministero della Dda Giordano ha invocato 9 anni di carcere nel corso della sua requisitoria nel corso del processo celebrato stamattina al Tribunale di Napoli Nord, dinanzi al collegio presieduto dal giudice Giuseppe Ciampa.

Secondo l'impianto accusatorio Di Cerbo avrebbe imposto una sorta di monopolio dei videopoker nei bar dell'agro aversano grazie all'appoggio da parte della fazione dei casalesi di Michele Zagaria . L'imprenditore era titolare della ESE Italia — Evolution Software Engineering S.r.I., attiva nel settore del noleggio e distribuzione delle apparecchiature elettroniche da intrattenimento, avrebbe pattuito, secondo l'accusa, con Giuseppe Garofalo prima e con Carlo Fontana dopo, l’esclusiva collocazione delle slot all’interno della quasi totalità dei bar e dei circoli di Casapesenna, San Marcellino e Trentola Ducenta, versando poi la metà degli introiti alla famiglia Garofalo, vicina al boss dei casalesi. L'imputato è difeso dall'avvocato Romolo Vignola.

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