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Cronaca Marcianise

CAMORRA, I NUOVI VERBALI “Bruno contro i Belforte per l’omicidio del padre”

Grillo racconta: “Venne da me e mi raccontò perché passo coi Letizia”

Aniello Bruno passò coi Letizia dopo essere venuto a conoscenza che Felice Napolitano, detto o capitone, era il responsabile dell’omicidi del padre”. A raccontarlo ai magistrati della Direzione distrettuale antimafia è Giuseppe Grillo, nipote dell’imprenditore Angelo Grillo, che oggi è diventato collaboratore di giustizia dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta “Unrra Casas” che ha svelato lo spaccio di droga a Marcianise gestito dalla criminalità organizzata.

“Agli inizi del 2014 - racconta Grillo - Aniello Bruno venne a casa mia, mentre mi trovavo agli arresti domiciliari, e mi disse che si era affiliato al clan Letizia e insieme a Primo Letizia gestiva la piazza di droga a Marcianise. In quella stessa occasione mi disse che lui si era affiancato a Primo Letizia quando aveva saputo che il clan Belforte ed in particolare Felice Napolitano era il responsabile dell’omicidio del padre. Quando fui scarcerato divenni un vero e proprio affiliato al clan Letizia, per il quale sono stato dedito quasi essenzialmente all’attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ma in qualche occasioni ho accompagnato esponenti del clan nel ritiro dei ratei estorsioni”.

I verbali sono finiti nel fascicolo dell'udienza preliminare che vede 41 imputati a rischio processo. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Nello Sgambato, Giuseppe Foglia, Angelo Raucci, Giacomo Tartaglione, Michele Ferraro, Mirella Baldascino, Fabio Della Corte e Mariano Omarto. 

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