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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Marcianise

Ucciso e sciolto nell'acido a 20 anni: il boss prova ad evitare l'ergastolo

Belforte si affida ad un cavillo legale: non può essere processato per il delitto mafioso

Il boss Salvatore Belforte non può essere processato dall'Antimafia e potrebbe non essere condannato all'ergastolo. E' questo il colpo di scena annunciato all'Adnkronos dal suo legale, l'avvocato Piccolo, per il boss dei Mazzacane a processo per l'omicidio di Orlando Carbone, ammazzato a soli 20 anni perchè ritenuto un testimone scomodo e poi sciolto nell'acido.

E' stato lo stesso Belforte a confessare il delitto di camorra. "Orlando l'ho ucciso perché un testimone scomodo a soli 20 anni qualche giorno dopo la strage di San Martino avvenuta a Marcianise l'11 novembre 1986", aveva dichiarato ai magistrati nel periodo della sua collaborazione, durata fino a quando la stessa Dda di Napoli gli ha revocato lo status di collaboratore di giustizia.

In quegli anni, però, non era stata istituita ancora la Dda e non erano stati introdotti i reati collegati alla criminalità organizzata cioè le associazioni di tipo mafioso e quindi Belforte dovrebbe essere processato con rito ordinario dinanzi ai giudici competenti per territorio e secondo le leggi in vigore all'epoca dei fatti. 

Il magistrato Giovanni Falcone contribuì in modo significativo alla costituzione dell'attuale sistema investigativo antimafia prima della sua uccisione. Decreto del novembre del 1991 convertito in legge nel gennaio del 1992. Quindi il procedimento per Belforte, con episodi antecedenti al 1992, seguirà il vecchio rito ordinario e potrà chiedere, come anticipato dalla difesa, il rito abbreviato, con conseguente sconto di un terzo della pena, non previsto per gli omicidi di stampo mafioso.

I resti delle ossa di Orlando Carbone sono stati fatti ritrovare nelle campagne di Marcianise nell'aprile del 2015 proprio da Belforte, a pochi mesi dalla sua collaborazione. Carbone fu ucciso a soli 20 anni insieme a un'altra persona, Giuseppe Tammariello, detto 'Pinuccio o' romano' classe 1932, invalido in quanto gli mancava un braccio, che non è stato mai ritrovato. Fu sciolto nell'acido, sotterrato e interrato nel cemento.

Il giudizio sulla attendibilità di Salvatore Belforte è cambiato un anno fa quando gli stessi pm della Dda di Napoli hanno capito che il boss non diceva tutta la verità soprattutto su alcuni fatti di sangue e d'onore della famiglia Mazzacane come il delitto di Angela Gentile. Una lupara bianca. La vittima fu uccisa e fatta sparire perchè era l'amante del fratello di Belforte, l'altro capoclan Domenico Belforte.

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