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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Crivellato di colpi mentre è in macchina: 30 anni a testa per Belforte e Buonanno

I boss dei Mazzacane condannati per l'omicidio di Pasquale Dallarino avvenuto nella faida con i Piccolo

Trent'anni a testa per Domenico Belforte e Gennaro Buonanno per l'omicidio di Pasquale Dallarino. Diventa definitiva la condanna per i due boss dei Mazzacane con la Corte di Cassazione che ha dichiarato l'inammissibilità dei loro ricorsi e confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello di Napoli. 

Il delitto avvenne nel luglio del 1997 nell'ambito della faida tra i Belforte ed i Piccolo per l'egemonia criminale nel comprensorio di Dallarino. In particolare, secondo quanto ricostruito, Dallarino viaggiava a bordo di una Peugeot 205 in via Evangelista a Marcianise quando venne raggiunto da due persone a bordo di una moto, con i volti coperti da caschi integrali, ed ucciso da diversi colpi di pistola. 

Sin dal primo momento le indagini si concentrarono su due intercettazioni telefoniche che avevano protagonista Felice Napolitano, alias Capitone, che contattò un tale, chiamandolo"zio", facendo riferimento al delitto di Dallarino. Una svolta nelle indagini venne data dalla collaborazione con la giustizia di Bruno Buttone e Salvatore Belforte, fratello di Domenico. 

Secondo quanto rivelato dai due collaboratori di giustizia Dallarino, il cui omicidio era stato deciso da tempo, venne avvistato da Gennaro Buonanno che avvisò Domenico Belforte che a bordo di una moto da enduro, insieme a Pasquale Cirillo (già condannato per l'omicidio), raggiunse la vittima rimasta bloccata nel traffico e lo uccise. Salvatore Belforte ha anche riferito che Napolitano si riferiva con l'appellativo di "zio" proprio a Buonanno. Domenico Belforte nel corso del processo d'Appello ha confessato l'omicidio. 

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