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Cronaca Aversa

Truffa sulle pensioni di invalidità, l'ex sindaco fa scena muta dal giudice

Carbone si avvale della facoltà di non rispondere. Gli altri indagati respingono le accuse

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l'ex sindaco di San Marcellino Pasquale Carbone, coinvolto nell'inchiesta della Guardia di Finanza che ha smascherato un giro di truffe ai danni dell'Inps sulle pensioni di invalidità.

Si sono svolti dinanzi al gip Coppola del tribunale di Napoli Nord gli interrogatori di garanzia degli indagati finiti agli arresti domiciliari. Come detto Carbone, difeso dall'avvocato Vittorio Caterino, si è avvalso della facoltà di non rispondere salvo rendere dichiarazioni spontanee con cui ha ricusato le accuse. 

Hanno, invece, risposto alle domande del magistrato provando a chiarire la propria posizione gli altri indagati. Ha fornito una lettura alterantiva a quella contestata dalla Procura Michele Russo, il titolare del Caf di Lusciano finito al centro dell'inchiesta dei finanzieri, difeso dagli avvocati Fabio Della Corte e Teresa Mangiacapra. 

Si sono difesi dalle accuse anche Benito Di Costanzo e Salvatore Ambrosio, il medico corrotto per rilasciare i certificati, quest'ultimo difeso dall'avvocato Enzo Di Vaio. 

Secondo l'accusa gli indagati avrebbero ottenuto il riconoscimento di invalidità per amici e parenti con la complicità del medico, presidente della Commissione Medico-Legale e collaboratore esterno dell'Inps. Oltre 75 le pratiche finite nel mirino delle fiamme gialle. 

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