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Cronaca Capua

Truffato con falsa assicurazione e condannato: la Cassazione ribalta la sentenza

La Suprema Corte annulla il provvedimento per un 33enne: "Non è più reato"

Si era dichiarato innocente, vittima di una truffa. Ma la legge, si sa, non ammette ignoranza e per questo era stato condannato a 4 mesi di reclusione per la ricettazione di una polizza assicurativa risultata falsa. Ma i giudici della Cassazione hanno annullato la condanna riqualificando il reato ed annullando la doppia sentenza in primo e secondo grado di giudizio.

Protagonista della vicenda un 33enne di Capua, V.L., per il quale è finito un vero e proprio incubo. Il giovane era stato fermato a bordo della sua Fiat Stilo durante un normale controllo alla circolazione. Dalle verifiche era emerso come il contrassegno della circolazione che esibiva vicino al parabrezza fosse falso. Nell'immediatezza dei fatti si era dichiarato vittima di una truffa: avrebbe addirittura pagato 700 euro per la polizza non ponendosi il problema di una tariffa tanto vantaggiosa.

E tanto era servito per rinviarlo a giudizio con l'accusa di ricettazione e condannarlo a 4 mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione della pena. Ma i giudici della Cassazione hanno ribaltato la sentenza.

Per la Suprema Corte, infatti, l'imputazione era sbagliata in origine in quanto la condotta del 33enne avrebbe dovuto portare ad un'accusa di falsità in scrittura privata, che non è più reato, e non a quella di ricettazione. Per questo la sentenza è stata annullata. 

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