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Cronaca

Truffe agli anziani: in tre patteggiano 12 anni

Gli Altamura condannati a 5,4 e 3 anni. Oltre 90 raggiri ricostruiti

Hanno patteggiato la pena tre dei 15 componenti della banda specializzata in truffe agli anziani. 

Il Gip Grammatica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha ratificato le condanne concordate con i difensori, gli avvocati Davide Orefice e Dello Iacono, ed ha comminato 5 anni a Gennaro Altamura, 44 anni di Napoli e ritenuto capo della banda, 4 anni per Eddy Altamura, 23 anni di Napoli, e 3 anni per Raffaele Altamura

I tre vennero coinvolti in un'inchiesta dei carabinieri che aveva portato, nello scorso mese di aprile, a diversi arresti. Le indagini hanno portato alla ricostruzione di circa 90 episodi, tra truffe consumate e tentate ai danni di persone anziane, naturalmente vulnerabili proprio a causa dell’età avanzata; nonché di calcolare in circa 100mila l’ammontare complessivo del profitto illecito conseguito, rappresentato da denaro contante, gioielli e monili in oro. 

L’ingegnoso sistema di raggiro utilizzato dal sodalizio criminale prende il nome di “truffa del pacco” e si fonda sulle consolidate capacità di raggiro e persuasione acquisite dai truffatori. Il ruolo principale veniva, infatti, svolto a mezzo del telefono, dai capi dell’associazione che si occupavano di individuare le vittime (di solito persone in età avanzata e che nella maggior parte dei casi vivono da sole) ed acquisire i numeri telefonici. Gli stessi procedevano poi a contattare telefonicamente la vittima, cui si presentavano come loro figli/nipoti in modo da instaurare un colloquio di tipo familiare e superare la resistenza psicologica degli anziani.

Una volta che la vittima era stata convinta a parlare con un suo (fittizio) parente, proseguiva la seconda parte del raggiro, attraverso la rappresentazione di un temporaneo stato di difficoltà del parente fittizio per il ritiro di un “pacco urgente”, che un corriere sarebbe passato a consegnare, previo versamento di una somma di denaro, oscillante tra i 1000 e i 3mila euro, somma di denaro che poteva essere corrisposto anche con gioielli o preziosi in caso d’indisponibilità di denaro contante.

Ottenuto l’assenso da parte della vittima, mentre quest’ultima veniva trattenuta al telefono per evitare che potesse contattare familiari o conoscenti, entravano in azione gli esecutori materiali della truffa, generalmente due persone, i quali, sulla base delle informazioni acquisite dai basisti, raggiungevano l’obbiettivo. A questo punto, uno dei due, fingendo di essere il citato corriere, si presentava agli anziani e consegnava il pacco, contenente di solito un bagno schiuma o dei calzini, ritirando, in cambio, la somma pattuita, mentre il complice rimaneva nelle vicinanze a bordo dell’autovettura con funzioni di palo.

Le vittime delle truffe sono residenti a Castel Volturno, Casapulla, Piana di Monte Verna, Mercato San Severino, Capua, Cervinara, San Gennaro Vesuviano, Pomigliano d’Arco, Trentola Ducenta, San Giorgio del Sannio, Guardia Sanframonti, Sant’Antono Abbate, Portico, Saviano, Scisciano, San Cipriano, Santa Maria Capua Vetere, Piedimonte Matese, Sessa Aurunca, Cancello ed Arnone, Santa Maria a Vico, San Nicola la Strada, Montecorvino Rovella, Ravello, Campagna, Salerno, Battipaglia, Eboli, Cava de’ Tirreni, Pagani, Benevento, Marcianise, Caserta, Macerata Campania.

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