Stacca l'orecchio al rivale con una roncola: 'nonnetto' condannato per tentato omicidio

Confermata la condanna a 3 anni e tre mesi nei confronti di un 97enne di Pratella accusato di tentato omicidio. Lo ha deciso la Corte di Cassazione che ha confermato il verdetto pronunciato dai giudici della Corte d'Appello di Napoli che avevano concesso uno sconto di pena all'imputato rispetto alla pena più pesante inflitta dalla corte di Santa Maria Capua Vetere. Nei giorni scorsi sono state rese note le motivazioni della Suprema Corte. 

Secondo quanto ricostruito, nel 2009 l'uomo avrebbe colpito ripetutamente con una roncola la vittima provocandogli il distacco parziale del padiglione auricolare. L'aggressione venne interrotta solo dal tempestivo intervento del figlio della vittima che riuscì a bloccare la furia dell'anziano mentre questi stava per sferrare un ulteriore colpo alla vittima che giaceva a terra privo di conoscenza. 

Nel ricorso dinanzi alla Suprema Corte, la difesa dell'imputato ha sostenuto come non fosse intenzione dell'anziano uccidere il rivale al punto che avrebbe sferrato i colpi con la parte 'piatta' dell'arnese e non da quella tagliente. Inoltre, i colpi non sarebbero stati inferti con particolare forza considerata anche l'età dell'imputato, all'epoca dei fatti 83enne. 

Per la Suprema Corte, però, i giudici d'Appello hanno correttamente valutato la condotta offensiva del 97enne che sarebbe stata finalizzata "a produrre un esito letale per la natura del mezzo utilizzato, per la zona corporea attinta, la testa, e per la distanza ravvicinata dell'aggressione". Inoltre, i colpi sarebbero stati inferti di taglio - "un movimento obliquo della roncola" - e con particolare forza - "altrimenti non avrebbe prodotto il parziale distacco del padiglione auricolare". Di qui l'inammissibilità del ricorso con la condanna dell'imputato.