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Cronaca Pignataro Maggiore

Volevano uccidere il vicino: condanna per il figlio del boss ed il cognato

La vittima presa a manganellate dopo le minacce ad un operaio. Poi fu ferito con un colpo di pistola

Un vero e proprio regolamento di conti. La Cassazione conferma la condanna di Raffaele Lubrano, figlio del defunto boss di Pignataro Maggiore Vincenzo, e di suo cognato Francesco Parisi, 39enne di Caserta, per tentato il tentato omicidio di Michele Lettieri.

I giudici hanno respinto il ricorso di Lubrano, confermando la pena a 5 anni, e dichiarato inammissibile quello di Parisi, condannato a 5 anni ed 8 mesi in Appello. 

Il tentato omicidio avvenne nel 2014 quando Parisi, armato di pistola, e Lubrano, con un manganello, si recarono da Lettieri. Lubrano lo avrebbe colpito ripetutamente mentre Parisi fece fuoco all'indirizzo della testa, mancando Lettieri e ferendolo solo al collo "di striscio". 

Alla base del raid minacce proferite da Lettieri ad un operaio che stava effettuando lavori su un fondo rustico di Lubrano confinante proprio con quello della vittima. 
 

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