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Cronaca Casapesenna

Le telefonate hot di don Michele: "Per fare sesso diceva di amarmi"

La vittima minacciata a nome del cugino del prete boss dei Casalesi

Arrivano altre accuse di violenza sessuale per don Michele Barone, il sacerdote del Tempio di Casapesenna arrestato lo scorso mese di febbraio per maltrattamenti e lesioni, provocate ad una 14enne di Maddaloni durante alcuni riti esorcisti, e violenza sessuale nei confronti di alcune adepte.

E proprio riguardo gli abusi del prete arriva una nuova testimonianza in Procura. Secondo quanto riferisce il Corriere del Mezzogiorno nei giorni scorsi è stata ascoltata dal pool di pm della Procura di Santa Maria Capua Vetere, composto da Daniela Pannone e Alessandro Di Vico, un'altra presunta vittima le cui rivelazioni sono davvero agghiacchianti e confermano il grave quadro probatorio già acquisito dai magistrati. "Quando don Michele era impossibilitato ad incontrarmi - ha spiegato ai magistrati - mi telefonava soprattutto durante la notte e molto spesso, chiedendomi di parlargli in modo particolare. Ricordo che tali telefonate duravano anche due o tre ore. Non ricordo quante volte ho avuto rapporti, però erano tanti. Di solito mi recavo presso la Piccola Casetta di Nazareth dopo che don Michele mi aveva chiesto di andare da lui e quasi sempre nel primo pomeriggio, quando i suoi confratelli facevano il riposo pomeridiano ed inoltre in tale orario non c’era presenza di fedeli. Tali rapporti di sesso si sono verificati anche a casa mia, quando mia madre non c’era. Tengo a dirvi che don Michele, per convincermi, mi diceva sempre di amarmi, che avrebbe smesso di fare il prete e che voleva formare una famiglia con me".

Gli incontri si susseguivano uno dopo l'altro, anche in un albergo a ore sulla strada che da Giugliano porta a Lago Patria. La giovane donna fa un racconto dettagliato quanto raccapricciante di questi incontri violenti ai quali, dopo un bel po’ di tempo, decise di sottrarsi. A quel punto, afferma la teste, don Michele andò su tutte le furie e mandò una persona a minacciarla: una persona che parlò a nome di Michele Barone, cugino omonimo del sacerdote ed esponente di primo piano del clan dei casalesi.

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