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Cronaca Casal di Principe

Il summit con Zagaria e il passaggio al gruppo Schiavone: la parabola di Iorio

Il racconto del pentito Caterino: "Chiesero l'autorizzazione per introdursi a San Marcellino e Trentola Ducenta"

Il summit con Michele Zagaria, l'attrito con Massimiliano Caterino ed il passaggio al gruppo Schiavone. Questo il racconto della parabola degli imprenditori Gaetano e Tullio Iorio (solo il secondo coinvolto nell'inchiesta della Dda) fatto proprio da Caterino, uomo di fiducia di Capastorta.

"Si rivolsero a me sapendo che io ero il personaggio più legato a Michele Zagaria al di là dei suoi fratelli. Mi dissero che volevano incontrare Michele Zagaria senza spiegarmi le ragioni". Così Caterino si mosse per fare in modo che l'incontro avvenisse. 

Si incontrarono in un appartamento e "in quella stessa circostanza Michele Zagaria colse l'occasione per dire a Gaetano Iorio, in presenza del figlio Tullio, che avrebbe inviato me presso la sua azienda per il cambio di alcuni assegni". Una pratica "diffusa", dice ancora Caterino, detto 'o mastrone, che rivela il motivo di quel summit: "consentire agli Iorio di introdursi con l'autorizzazione di Michele Zagaria su Trentola Ducenta e San Marcellino. In cambio avrebbero corrisposto al clan una quota che veniva stabilita in base alla quantità di calcestruzzo fornita".

Caterino si recò presso l'azienda degli Iorio ma Tullio Iorio "mi fece un gesto con le mani portando l'indice in alto senza farmi parlare ed aggiungendo 'fammi parlare con Michele Zagaria, voglio parlare con lui'". Ci fu un nuovo incontro durante il quale i due imprenditori si scusarono con il capoclan. Tullio Iorio "giustificò il comportamento nei miei confronti con la necessità di prendere apparentemente le distanze da me che ero un pregiudicato". Zagaria, secondo il racconto, "prese atto di queste scuse ma rimproverò Tullio dicendogli testualmente 'non ti sei preoccupato però di contattare o mastrone quando avevi bisogno di parlare con me". 

Successivamente Caterino venne a sapere che gli Iorio "erano passati agli Schiavone, in particolare a Nicola Schiavone. Ebbi conferma di questo rapporto camorristico quando incontrai Tullio Iorio in compagnia di Nicola Schiavone mentre si intrattenevano a parlare davanti al bar sul rione Braccio di San Cipriano d'Aversa".  

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