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Cronaca Aversa

Strisce blu della camorra, Schiavone in aula contro i Vargas

Nel corso del processo "scintille" tra i tre fratelli in video-collegamento

Nicola Schiavone entra nel processo ai Vargas sull'appalto delle strisce blu ad Aversa, stato assegnato ad imprese ritenute vicine al clan dei Casalesi. Il figlio di Sandokan sarà ascoltato, come richiesto dal pm della Dda Maurizio Giordano, nel corso della prossima udienza fissata a metà ottobre dinanzi al collegio presieduto dal giudice Rosetta Stravino del tribunale di Santa Maria Capua Vetere. 

Intanto nella giornata di ieri si è celebrato il processo che vede alla sbarra Pasquale Vargas, ex esponente di spicco della fazione Schiavone del clan dei Casalesi e referente proprio su Aversa, il fratello Roberto Vargas, la convivente Anna Ciccarelli e Francesco Russo, padre di Luigi (già condannato per gli stessi fatti), accusato di intestazione fittizia di beni relativamente ad un lido a Castel Volturno, riconducibile sempre ai Vargas.

L'ultima udienza è stata piuttosto tesa, fatta di continui battibecchi tra i germani Pasquale e Roberto Vargas ed un altro fratello, Giovanni, non imputato in questo processo. Versioni discordanti fatte emergere dall'avvocato difensore Massimo D'Errico che ha "minato" la credibilità dei Vargas su alcune vicende come la detenzione di armi da parte di Russo (con tre versioni differenti fornite ai giudici) ed anche sull'intestazione fittizia di beni tra Roberto e Pasquale Vargas che si sono smentiti a vicenda. 

Il processo è stato dunque rinviato a metà ottobre quando Schiavone proverà a spiegare alcuni passaggi che nel corso del dibattimento sono diventati man mano più oscuri. Nel corso della stessa udienza verrà sentito anche Giovanni Vargas. 

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