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Cronaca Aversa

Ugo Di Puorto, il rampollo che ammirava il padre boss e odiava la polizia

La mamma di uno dei ragazzi morti si sfoga: "Me lo hanno ucciso due volte"

Parlava del padre con orgoglio e ammirazione, non mancando di esprimere il suo odio via social nei confronti delle forze dell’ordine. Tra i sei giovanissimi arrestati per la strage di Corinaldo, con le vittime schiacciate dalla calca nel tentativo di scappare dalla discoteca ‘Lanterna Azzurra’, emerge il ruolo centrale di Ugo Di Puorto, il 19enne di Aversa figlio del referente dei Casalesi nel Modenese Sigismondo, detenuto per due condanne per associazione camorristica ed estorsione.

L’ammirazione nei confronti del padre, autista e poi ‘successore’ di Nicola Schiavone, figlio di del boss Sandokan, emerge dalle intercettazioni disposte dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta sulla strage in discoteca dell’8 dicembre 2018, quando morirono 6 persone e quasi 200 rimasero ferite. Dal controllo dei social del 19enne Ugo emerge inoltre, come detto, l’odio per le forze dell’ordine: sulla copertina del suo profilo Facebook c'era la scritta "Acab" (all cops are bastards, ndr), cioè “Tutti i poliziotti sono bastardi”.

Una sorta di eredità del pedigree criminale insito nella famiglia. Così come il padre Sigismondo, anche il nonno Ugo, omonimo del 19enne, Pasquale Di Puorto, guardaspalle del figlio di Nicola Schiavone (figlio Francesco 'Sandokan' Schiavone) che all'epoca ufficialmente senza reddito, fu fermato a Modena alla guida di una Ferrari 430 noleggiata versando 18 mila euro come deposito cauzionale. Ugo Di Puorto, come i familiari, pensava di poter vivere la bella vita come nei film, tra locali notturni, donne, droga e abiti firmati.

"Mio figlio ucciso due volte"

Una tragedia nella tragedia è quella che ha invece vissuto Marica Spreafichi, madre di Eros Amoruso, il ragazzo deceduto in un incidente sulla via Emilia lo scorso aprile e il cui nome compare nelle indagini avviate dopo la tragedia alla 'Lanterna Azzurra'. 

Anche lui, per gli inquirenti, avrebbe fatto parte della banda di baby rapinatori specializzati nei furti nei locali utilizzando lo spray urticante. “Quando me lo hanno detto è come se mi fosse morto due volte. Sapevo che andava a ballare, ma lo fanno tutti i giovani”, ha detto la donna in una intervista alla Gazzetta di Modena.

La madre di Eros spiega che i problemi del ragazzo erano nati da “cattive compagnie” a scuola, con particolare riferimento proprio a Ugo Di Puorto. “Sapevo che il padre è del clan dei Casalesi - ha affermato Marica nell’intervista - Mi ha sempre turbato moltissimo, anche se mio figlio mi rassicurava”

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