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Cronaca Grazzanise

Lo stipendio alla moglie del boss ed i soldi delle bische: Zagaria è un fiume in piena

Ciccio 'e Brezza sentito nel processo alla sua rete di prestanome. La mesata a Carolina Palazzo per volere di Capastorta

I soldi delle bische clandestine e lo stipendio dato alla moglie del boss Antonio Mezzero. Questi, in estrema sintesi, i temi trattati da Francesco Zagaria, alias Ciccio 'e Brezza, l'imprenditore di Casapesenna trapiantato a Capua affiliato al clan Zagaria, nel corso del processo, con abbreviato, a carico di sette persone accusate, a vario titolo, di estorsione, riciclaggio e ricettazione con l'aggravante di aver agito favorendo il clan dei Casalesi.

L'ESTORSIONE ALL'IMPRENDITORE EDILE

Ciccio e' Brezza, che da qualche mese sta collaborando con la giustizia, ha parlato, in particolare, di un'estorsione ai danni di un imprenditore (costituitosi parte civile con l'avvocato Mario Griffo) costretto ad alienare un solo immobile in luogo dei tre del contratto preliminare (reato contestato a Salvatore Buonpane, 28 anni di San Prisco, e Giuseppe Garofalo, 52 anni di Casapesenna). 

I SOLDI DELLE BISCHE

Di particolare interesse, però, il riciclaggio dei soldi provento delle bische per cui sono accusati Paolo Gravante, 52 anni di Grazzanise, Giovanni Fulco, 28 anni, e Salvatore Carlino. Zagaria ha spiegato come poteva capitare che i giocatori perdessero cifre molto alte nella bisca di Grazzanise e saldassero i debiti con "assegni apponendo soltanto la firma ed indicando l'importo - ha spiegato ai magistrati - Si lasciava in bianco il beneficiario. Il giocatore consegnava gli assegni a Paolo Gravante e questi, insieme a Salvatore Carlino, si riolgeva a me per chiedere a chi dovessero essere intestati gli assegni. Io indicavo loro il nome di qualcuno che poteva cambiare gli assegni e solitamente idicavo il nome di Giovanni Fulco". Si trattava di una persona "di mia stretta fiducia che conosce benissimo la mia caratura camorristica".

Successivamente Fulco "versava (i soldi dei giocatori nda) sul suo conto personale o della società e ritirava in contanti l'importo che consegnava nelle mani di Carlino oppure nelle mie". I soldi finivano poi nella cassa del clan: una parte a Casapesenna ed un'altra a Casal di Principe in quanto "la bisca insisteva sul territorio di Grazzanise, controllato dagli Schiavone". 

LO STIPENDIO DELLA MOGLIE DEL BOSS

Franco Zagaria ha poi parlato dello stipendio ricevuto da Carolina Palazzo, moglie del boss Antonio Mezzero. "Ho corrisposto a Carolina Palazzo la somma oscillante tra i 1000 e i 2000 euro ogni mese a titolo di mantenimento della famiglia Mezzero. Tale adempimento mi derivava dalla volontà diretta di Michele Zagaria" nonostante Mezzero fosse nell'orbita del gruppo Schiavone: era "un uomo di Francesco Schiavone Cicciariello", conferma Zagaria. 

Il processo, nel quale è imputato anche Domenico Farina, 45 anni di San Prisco, riprenderà fra una decina di giorni quando ci sarà il controesame di Zagaria da parte delle difese e la requisitoria del pm della Dda Maurizio Giordano. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Alberto Martucci, Angelo Raucci, Paolo Caterino, Paolo Raimondo e Giuseppe Tessitore.

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