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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Mondragone

Ex ras del clan La Torre condannato in Appello per stalking

Confermata la sentenza pronunciata in primo grado: Gagliardi incassa oltre 5 anni

Confermata la condanna a 5 anni e 3 mesi di reclusione per stalking aggravato nei confronti di Angelo Gagliardi, alias Mangianastri, ex ras del clan La Torre di Mondragone, attualmente detenuto presso il carcere di Secondigliano. È quanto stabilito dalla Seconda Sezione della Corte di Appello di Napoli in composizione collegiale - presieduta dal giudice Maria Grassi con a latere i giudici Carmela Iorio e Corinna Forte - all'esito del processo di secondo grado.

Nel corso della sua requisitoria lo stesso Sostituto Procuratore Generale Maria Di Addea aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado pronunciata dai giudici del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 13 maggio 2021 con la quale 'Mangianastri' era stato condannato a 5 anni e 3 mesi di reclusione per stalking aggravato nei confronti dell'ex compagna oltre al pagamento delle spese processuali nonché il pagamento di una provvisionale pari ad 8 mila euro per ciascuna parte civile costituitasi.

Angelo Gagliardi 67 enne mondragonese - ex elemento di spicco del clan La Torre che annovera tra i suoi trascorsi criminali omicidi, rapine, furti, stragi, vilipendio, soppressione di cadavere, associazione a delinquere - era stato tratto in arresto il 16 gennaio 2020 dai carabinieri del Reparto Territoriale di Mondragone per stalking aggravato ai danni di P. R., mondragonese con la quale nell'estate del 2019 aveva instaurato una relazione sentimentale. Emerse che Mangianastri avesse dapprima cercato di fidelizzare la vittima mostrando di avere a cuore la sua precaria situazione economica e personale asserendo di essersi innamorato di lei per poi iniziare a vessarla, minacciandola, pedinandola anche grazie all'ausilio di due complici (una coppia mondragonese rinviata a giudizio), aggredendola brutalmente a scopo punitivo in più occasioni.

Gagliardi manifestava un atteggiamento possessivo e una morbosa gelosia nei confronti dell'ex compagna. Condotte persecutorie che si riversarono anche sulla figlia della donna, P. B. L'ex ras del clan La Torre era ossessionato dall'idea che la donna potesse tradirlo pretendendo che la vittima lo assecondasse in ogni sua richiesta e non tollerandone i tentativi di ribellione o di allontanamento faceva leva sul timore suscitato per via dei suoi trascorsi criminali. Angelo Gagliardi aveva incontrato la vittima poco dopo esser stato scarcerato per fine pena nel 2018 dopo 30 anni di reclusione, molti dei quali scontati in regime di 41bis.

L'impianto accusatorio reso 'granitico' dagli elementi raccolti dai carabinieri a riscontro delle testimonianze della vittima e di sua figlia aveva portato alla richiesta di condanna del PM Armando Bosso a 9 anni di reclusione. Un impianto che ha retto anche in Appello con la conferma a carico di Mangianastri della sentenza di condanna in primo grado. Gagliardi è stato difeso dall'avvocato Antonio Miraglia. La vittima e sua figlia, invece, si sono costituite parte civile con gli avvocati Gianluca Giordano, Andrea Balletta e Lucia Tommasi. 

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