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Cronaca Capua

Spedizione punitiva per la droga, il figlio del boss testimone al processo

Il raid con le mazze in pizzeria da parte delle nuove leve dei Ligato. Sentito anche il gestore del locale

Un aggressione in una pizzeria per questioni legate allo spaccio di droga. Di questo ha riferito stamattina in aula Paolo Del Vecchio, figlio di Carlo capozona dei Casalesi sul territorio capuano.

E' quanto accaduto nel corso del processo che si sta celebrando al tribunale di Santa Maria Capua Vetere dinanzi al collegio presieduto dal giudice Roberto Donatiello e che vede alla sbarra Alessandro D'Amato, 27 anni di Capua; Agostino Maiello, 28 anni di Capua; Gilberto Mauro, 25 anni di Capua; Francesco Russo, 35 anni di Sparanise: tutti coinvolti nella maxi inchiesta sulle nuove leve del clan Ligato di Pignataro Maggiore che avrebbe tentato di imporsi nelle piazze di spaccio dell'agro caleno a suon di bombe e pestaggi. 

E proprio tra le spedizioni punitive ci fu quella a F.M., di Capua, che ha coinvolto il figlio del boss che era in pizzeria in sua compagnia. Del Vecchio (non indagato nella vicenda) ha riferito ai giudici di non conoscere gli autori dell'aggressione e di non essere stato aggredito personalmente bensì di aver assistito alla scena dell'aggressione al suo amico da parte di alcune persone armate di mazze. 

Nel corso dell'udienza è stato ascoltato anche il gestore della pizzeria che ha raccontato di aver visto una persona uscire fuori e rientrare in macchina dopo il raid.  Il processo è stato rinviato a metà ottobre. Nel collegio difensivo sono impegnati gli avvocati Paolo Di Furia, Massimiliano Di Fuccia ed Ignazio Maiorano. 

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