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Cronaca San Cipriano d'Aversa

Spazzino muore sul lavoro, la Cassazione: "Risarcite i danni"

Annullato il verdetto che dichiarava prescritto il reato di omicidio colposo e la provvisionale da 300mila euro

La Corte di Cassazione ha annullato il verdetto che dichiarava prescritto il reato di omicidio colposo, con rinvio alla Corte di Appello di Salerno, accogliendo il ricorso della difesa, per i familiari di Mario Venosa, 45enne di San Cipriano d'Aversa ma trapiantato a Castellabate (Salerno).

Come riporta l’AdnKronos Venosa, dipendente di una società di raccolta di rifiuti, durante il servizio di raccolta,dopo aver risposto un sacchetto nel camioncino, improvvisamente nel ripartire scivolava battendo la testa sul pedalino di appoggio del camioncino, morendo sul colpo. 

Il tribunale in primo grado condannava per omicidio colposo l'autista del camioncino in concorso con il titolare della società ad un anno e sei mesi di reclusione, nonché ad una provvisionale immediatamente esecutiva di circa 300mila euro in favore dei familiari costituiti parte civile. 

Tuttavia la  Corte di Appello di Salerno emetteva erroneamente una sentenza di non doversi procedere per intervenuta prescrizione, addirittura maturata prima della sentenza di primo grado, revocando anche la provvisionale. I giudici della Suprema Corte di Cassazione, sezione 4, hanno definitivamente annullato la decisione della Corte di Appello di Salerno, accogliendo il ricorso della difesa rappresentata dall’avvocato Domenico Della Gatta, fissando il termine di prescrizione al 2022 e confermando la provvisionale di 300mila euro.

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