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Cronaca Castel Volturno

"Crack house" nell'ex hotel: 4 a processo

Il maresciallo dei carabinieri racconta le indagini sui pusher al giudice

La "crack house" nell'ex hotel Zagarella arriva in tribunale. Stamattina dinanzi al giudice monocratico di Santa Maria Capua Vetere si è celebrato il processo a carico di 4 persone, tutte di origini africane, per lo spaccio di droga all'interno dell'ex hotel Boomerang di Castel Volturno e di due villini abbandonati in via Cavalcanti, sempre a Castel Volturno. 

Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati i carabinieri della stazione di Grazzanise che hanno effettuato le indagini che portarono a smantellare la piazza di spaccio, dove si acquistava e consumava la droga. Il maresciallo De Santis, escusso dal pm Pannone e dagli avvocati difensori (tra cui l'avvocato Mirella Baldascino) ha ripercorso la genesi dell'indagine partita da un'intercettazione telefonica con l'attività degli organi inquirenti che si è estesa ad altre persone, ritenute far parte della rete dello spaccio.

Il militare ha spiegato ai giudici che vennero individuati una serie di acquirenti di stupefacenti, cocaina, crack ed eroina, che ascoltati hanno confermato di aver acquistato la droga dagli odierni imputati. La banda utilizzava un linguaggio criptico con lo stupefacente che veniva indicato facendo ricorso ai termini "roba ", "quella bella ", "quella brutta", "quella chiara ", "quella scura", "coca", "pezzi", "cibo", "scarpe", "borse". Ed anche gli stessi imputati utilizzavano nickname come Prince, Tony o Giux per non essere identificati.

Nel corso dell'attività d'indagine, tra l'ottobre 2017 ed il febbraio 2018, emerse anche la tragica circostanza della morte di uno degli acquirenti deceduto per overdose dopo aver acquistato eroina all'interno dell'Hotel Zagarella. 

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