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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Marcianise

Finisce l’incubo di Agostino: finito sotto processo dopo aver visto la fidanzata morire davanti ai suoi occhi

Il ragazzo era accusato di cessione di droga, ma “il fatto non costituisce reato”

Era finito in incubo dopo aver vissuto la tragedia più grande della sua vita. Finito sotto processo dopo aver visto morire la sua giovane fidanzata davanti ai suoi occhi. E’ la vicenda che ha visto protagonista Agostino D.M., oggi 31enne di Marcianise, il cui periodo nero inizia nel luglio 2015. Quando, mentre si trovava a casa con la fidanzata (di un anno più piccola) la vede accasciarsi improvvisamente. Agostino allerta i soccorsi e la allora 23enne studentessa di Marcianise viene accompagnata al Pronto soccorso dell’ospedale di Marcianise dove, però, i medici non potettero fare altro che constatarne il decesso. La morte della giovane finì sotto la lente dei carabinieri che trovarono addosso al fidanzato un po’ di “erba”.

Le indagini, all'epoca condotte dal magistrato Antonella Cantiello, si concentrarono da subito per cercare di capire come fosse morta la ragazza e se vi fosse una correlazione della morte con l'uso della sostanza stupefacente in questione. Agostino fu interrogato fino a notte fonda ed ebbe modo di ricostruire tutti i tratti salienti di quella serata trascorsa con la fidanzata indicando anche il soggetto (C.D.S.) da cui aveva acquistato la sostanza poi sequestrata. Scattò una perquisizione a casa dello spacciatore ed i carabinieri rinvennero la stessa sostanza stupefacente ed un bilancino di precisione.

L’autopsia sul cadavere della ragazza escluse, però, il nesso causale della decesso con l'assunzione della sostanza: la morte avvenne a seguito di arresto cardiocircolatorio probabilmente per una malattia congenita, ma Agostino fu comunque denunciato per cessione di sostanza stupefacente in favore della fidanzata. Dunque, dopo la tragedia della morte della fidanzata, il dramma di un processo per una accusa grave, di averle ceduto droga. Lo spacciatore (difeso all'epoca dall'avvocato Andrea Piccolo) chiese ed ottenne in sede di udienza preliminare di essere ammesso alla prova, mentre il processo per il fidanzato si è concluso oggi dinanzi al Giudice Monocratico del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere Maisto che, accogliendo le richieste dell’avvocato dell'imputato, Mariano Omarto, lo ha assolto con perché “il fatto non costituisce reato".

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