Soldi riciclati con le false fatture, svolta al Riesame per 4
Confermato il carcere per Caliendo e Iorio jr e i domiciliari per Marrapese e Ferri
Svolta al Riesame per quattro degli indagati coinvolti nell'inchiesta sulle false fatture per riciclare i soldi dell'Ambienta, società che si occupa di rifiuti.
I giudici dell'ottava sezione del Tribunale della Libertà, hanno annullato l'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Nicolino Iorio, di Calvi Risorta; Ersilia Carano, Alfonsina Russo e Silvana Delia Corvino, revocando nei loro confronti gli arresti domiciliari. Iorio e le tre donne, difesi dagli avvocati Mirella Baldascino, Pasquale Diana e Giuseppe Stellato, sono tutti tornati liberi.
Restano in carcere, invece, Antonio Caliendo, di Casal di Principe, e Antonio Luca Iorio, figlio di Nicolino e di Calvi Risorta, per i quali sono state annullate alcune imputazioni ma è stata confermata la misura cautelare. Conferma dei domiciliari anche per Gaetano Marrapese, anche lui con lo sconto di alcune imputazioni, e Nicola Ferri. Sono assistiti dagli avvocati Pasquale Diana, Carlo De Stavola, Renato Jappelli, Gennaro Iannotti e Claudio Botti.
Tutti sono stati coinvolti in un'indagine del nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza. Per gli inquirenti, grazie a fatture per operazioni inesistenti, l'Ambienta di Iorio avrebbe fatto uscire utili aziendali verso società - alcune delle quali esistenti solo su carta - riconducibili a Caliendo. I soldi poi sarebbero stati prelevati in contanti per tornare nella disponibilità degli Iorio. Complessivamente sono state tracciate operazioni per circa 11 milioni di euro.