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Cronaca Casal di Principe

Il cognato del ras Russo protesta per la sua salute in carcere

Martino chiede cure adeguate durante il processo sul business delle slot e dell'ippica dei Casalesi

Lettere quotidiane inviate da Giuliano Martino, cognato di Massimo Russo detto Paperino (elemento di spicco del clan dei Casalesi), al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere per lamentare lo scarso interesse della direzione sanitaria del carcere di L'Aquila per le sue condizioni di salute.

E' questa la circostanza fatta emergere dal giudice Caparco nel processo che vede imputate diverse persone nell'ambito dell'inchiesta della Dia sul business del sodalizio criminale casalese delle slot e dell'ippica. Il magistrato ha invitato Martino a rivolgersi ai propri legali per documentare le sue esigenze. "Abbiamo contattato la direzione sanitaria - ha detto il giudice - E ci dicono che le cure somministrate sono adeguate". Secca la risposta dell'imputato: "Quelli della direzione sanitaria se ne fottono".

Il processo stamattina veniva per l'esame di diversi imputati tra cui proprio Martino che ha parlato della presunta estorsione ai danni del titolare di un bar a cui sarebbero state imposte delle slot. "L'ho visto solo una volta e già aveva le macchinette della società per cui lavoravo". Anche sulle interferenze del clan nel Bingo di Teverola Martino ha spiegato "ero un forte giocatore e conosco i titolari perché venivano spesso a Casal di Principe per dare la quota a Massimo Russo che ne era socio". Sulla circostanza del cavallo Madison Om, di proprietà di Massimo Russo, e che si sarebbe aggiudicato 91mila euro di premi ippici, Martino ha riferito di non esserne a conoscenza. "Sono un giocatore - ha ripetuto - se avessi saputo di questo cavallo vincente lo avrei giocato anche io".

Nel corso dell'udienza c'è stato l'esame anche di altri due imputati: Alfredo Giuliano ed Antonio Tartarone, quest'ultimo accusato di intestazione fittizia di una società. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del collegio giudicante Carla Izzo e lo stesso Massimo Russo, mentre sono stati acquisiti i verbali di interrogatorio di alti imputati: Mario Minopoli, il fantino che avrebbe avuto in capo alla sua scuderia il cavallo di Massimo Russo; Giovanni Maria Rotondo ed Antonella Mangiacapra.

Il processo è stato rinviato per il prosieguo degli esami degli imputati e per calendarizzare, eventualmente facendo una scrematura, i testimoni presentati dai difensori. Nel collegio difensivo ci sono, tra gli altri, gli avvocati Mirella Baldascino, Alessandro Diana, Carlo De Stavola, Di Fraia ed Alfonso Quarto.

I fatti di cui al processo portarono nel 2015 a 44 misure che colpirono appartenenti alla famiglia Russo e loro presunti prestanome. Si trattava per lo più di commercianti e imprenditori. Le indagini alzarono il velo anche sulla gestione monopolistica dei Casalesi nel settore del gioco on line.

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