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Cronaca San Felice a Cancello

Sfregia il collega dopo una lite a lavoro: condannato

La Cassazione conferma la pena a 4 anni e mezzo per l'aggressione con un taglierino

Ha ferito marito e moglie con un coltellino dopo una lite sul posto di lavoro. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di Gaetano I., 47enne di San Felice a Cancello, e confermato la sentenza pronunciata dalla Corte d'Appello di Napoli che aveva inflitto 4 anni e mezzo di reclusione per lesioni personali aggravate e minaccia.

L'uomo, secondo quanto ricostruito dai giudici, in seguito ad un litigio sul luogo di lavoro e proseguito fuori avrebbe colpito con un taglierino al volto il collega, Pasquale S., provocandogli ferite permanenti, in particolare una cicatrice sul volto. La Suprema Corte ha ribadito come "la sentenza impugnata ha affermato la sussistenza di uno sfregio permanente, sulla base di un apprezzamento di fatto (frutto anche di percezione diretta in udienza) immune da censure di illogicità, e dunque insindacabile in sede di legittimità, evidenziando che il fendente inferto dall'imputato aveva determinato una estesa ferita da taglio in sede emimandibolare sinistra, estesa dal mento alla zona retroauricolare, tale da alterare la fisionomia del viso e da turbarne l'armonia".

Inoltre gli Ermellini hanno escluso l'attenuante della "provocazione" con la reazione spropositata rispetto all'aggressione a mani nude subita dal rivale.

Pertanto il ricorso è stato dichiarato inammissibuile con la condanna del 47enne al pagamento di 2mila euro in favore della Cassa delle Ammende.

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