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Cronaca Capua

Maxi sequestro da 25 milioni di euro agli eredi dell'impero Di Rauso

L'imprenditore era finito in manette per associazione di tipo mafioso

I carabinieri del Reparto Operativo-Nucleo Investigativo di Caserta, nel corso della mattinata odierna, hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione reale emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere sottoponendo a sequestro beni mobili, immobili, società e rapporti finanziari per un valore complessivo stimato di 25 milioni circa, nella disponibilità dei figli e moglie di Stefano Di Rauso.

Il 77enne deceduto lo scorso luglio, detto “il professore”, era un noto imprenditore operante nel settore delle cave e del calcestruzzo, già tratto in arresto nel dicembre 2011 dagli stessi militari del Nucleo Investigativo di Caserta in quanto responsabile di associazione di tipo mafioso (clan Schiavone).

Il provvedimento riguarda 2 imprese/cave di calcestruzzo, 69 terreni agricoli, un fabbricato rurale, 3 appartamenti, 3 autorimesse, 2 locali adibiti a deposito industriale, 37 veicoli e 4 polizze vita, un locale commerciale (adibito ad istituto di credito), 3 uffici, tutti ubicati nella provincia di Caserta.

Il “professore del cemento” è il capostipite della famiglia Di Rauso di Capua, proprietaria della Beton Me.Ca. s.r.l. di Vitulazio e della Cava Ifrap s.r.l. di Camigliano, due società specializzate nella produzione del calcestruzzo e nell’estrazione di pietrisco calcareo.

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