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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Piedimonte Matese

Scuola chiusa perché non sicura: il Tar conferma, si va al Consiglio di Stato

I giudici hanno ritenuto idoneo il provvedimento assunto dal sindaco e respinto il ricorso per la sospensione dell'ordinanza: presentato l'Appello

Scuola chiusa perché non sicura. E' quanto disposto dal Comune di Piedimonte Matese nello scorso mese di luglio e il Tar ha confermato la decisione presa dal sindaco Vittorio Civitillo. Nonostante il ricorso presentato ai giudici amministrativi per chiedere la sospensione del provvedimento, la decisione del Tribunale è stata quella di respingere l'istanza e confermare i provvedimenti adottati.

Il problema riguarda l'istituto comprensivo "Nicola Ventriglia" di via Angelo Scorciarini Coppola. Nell'ordinanza il sindaco evidenzia la necessità di tutelare la sicurezza e l'incolumità degli alunni e del personale scolastico. I giudici sottolineano come tutte le persone che operano nella scuola vanno tutelate e per questo "l’esigenza di sicurezza e quella di incolumità degli alunni e del personale scolastico debba essere posta al riparo da possibili rischi di staticità dell’istituto scolastico 'Ventriglia', la cui certificazione di collaudo statico del 2017 attesta la realizzazione di interventi migliorativi che, tuttavia, non hanno riguardato tutti i solai e nessuna delle scale dell’Istituto e la cui relazione di valutazione di sicurezza sismica del 2023 depositata dal Comune riporta un indicatore di rischio non sufficiente a garantire la sicurezza in relazione alle accelerazioni attese".

Il Tar si è anche pronunciato sulla decisione dell'amministrazione comunale di trasferire gli alunni all'istituto comprensivo "Giacomo Vitale", sottolineando che "costituisce specifica responsabilità dell’autorità emanante (l'amministrazione comunale, ndr) individuare un edificio scolastico alternativo per lo svolgimento delle attività d’istituto e, pertanto, è onere del Comune di procedere alla verifica della sussistenza delle condizioni di sicurezza dell’edificio scolastico di destinazione" e che "non risulta comprovata l’inidoneità del plesso di destinazione 'Vitale' e, in particolare, non sono stati documentati segni di degrado o di inidoneità per l’uso scolastico e l’edificio è provvisto di certificazione di idoneità statica ed abitabilità provvisoria rilasciata nel 2017".

La battaglia legale però non finisce qui ma continuerà anche dinanzi al Consiglio di Stato.

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