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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Permesso in sanatoria, prima il sì e poi la revoca: sentenza definitiva dopo 23 anni

Il Consiglio di Stato mette la parola fine al ricorso presentato da una famiglia di Casal di Principe

Il Consiglio di Stato ha emesso una sentenza in merito al ricorso proposto da alcuni cittadini contro il Comune di Casal di Principe. La controversia ha origine dal provvedimento del Comune del 27 gennaio 2017, che annullava il permesso a costruire in sanatoria del 7 agosto 2008 e l’ordinanza di demolizione numero 48 del 8 giugno 2001, oltre a provvedimenti successivi, tra cui una sanzione amministrativa di 4mila euro. Il Tribunale amministrativo regionale per la Campania aveva parzialmente respinto il ricorso, portando gli appellanti a presentare il ricorso al Consiglio di Stato.

I proprietari del terreno oggetto della disputa, affermavano di aver ricevuto il permesso di costruire in sanatoria nel 2008 dopo aver presentato domanda, nonostante precedenti sequestri e ordinanze di demolizione. Il Comune di Casal di Principe aveva annullato il permesso a costruire in sanatoria nel 2017, sostenendo che non rispettava il regolamento edilizio e le norme urbanistiche.

Il Consiglio di Stato, nella sentenza pubblicata il 2 gennaio 2024, ha respinto l’appello presentato dai ricorrenti, confermando in gran parte la decisione del Tribunale amministrativo regionale. La sentenza ha affrontato diversi motivi sollevati dagli appellanti. Tra i principali argomenti trattati la falsa rappresentazione dei fatti. Gli appellanti sostenevano che il Comune era a conoscenza delle reali dimensioni del fabbricato in quanto vi erano stati sequestri e ordinanze di demolizione precedenti. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha ritenuto che le difformità fossero state realizzate successivamente all’emissione del permesso. Ma anche la falsità non accertata con sentenza passata in giudicato. Gli appellanti contestavano che la falsità alla base dell’annullamento non fosse stata accertata con una sentenza passata in giudicato.

Il Consiglio di Stato ha respinto tale argomentazione, affermando che questo requisito non è richiesto per le false rappresentazioni di fatti. Gli appellanti sottolineavano anche il legittimo affidamento nella corrispondenza dell’appartamento con il permesso in sanatoria. Tuttavia, il Consiglio di Stato ha evidenziato che la buona fede dei donatari non può essere presunta e che avrebbero dovuto verificare attentamente la conformità dell’edificio.

La sentenza del Consiglio di Stato conferma l’annullamento del permesso di costruire in sanatoria e delle relative disposizioni. Gli appellanti sono stati condannati a rifondere al Comune di Casal di Principe le spese del presente grado di giudizio. 

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