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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Teverola

Pizzo di Pasqua per i Casalesi: due condanne

Il gup ha inflitto oltre 10 anni di carcere per Picca e Di Martino

Cinque anni e sei mesi di reclusione per Nicola Di Martino e cinque anni e quattro mesi di reclusione per Aldo Picca. Sono le pene inflitte dal gup Maria Luisa Miranda del Tribunale di Napoli nei confronti dei due esponenti del clan dei Casalesi fazione Schiavone attivi nella zona di Teverola.

Nel corso del processo celebrato con rito abbreviato il gup ha escluso l’aggravante dell’uso delle armi ed ha negato l’istanza di giustizia riparativa avanzata dai legali degli imputati. Nel corso della sua requisitoria il sostituto procuratore Simona Belluccio della Dda di Napoli aveva richiesto dodici anni di reclusione per Nicola Di Martino e dieci anni e dieci mesi per Aldo Picca.

Aldo Picca e Nicola Di Martino alias "23" sono stati coinvolti nell'aprile scorso in una operazione dei carabinieri del nucleo investigativo di Caserta. Nei giorni che hanno preceduto la Pasqua i militari hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo spiccato nei confronti di due esponenti della fazione Schiavone del clan dei Casalesi con l'accusa di estorsione aggravata dall'agevolazione al clan dei Casalesi. Per i magistrati antimafia i due avrebbero avvicinato imprenditori della zona di Teverola e comuni limitrofi, tra cui il titolare di una ditta edile, con lo scopo di imporre il pizzo in nome del clan. Nel collegio difensivo sono stati impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Elisabetta Carfora per Di Martino, e Vincenzo Motti, per Picca.

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