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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Casal di Principe

Dramma di un'intera famiglia. "La casa deve essere demolita"

Un'abitazione completamente completata dovrà essere abbattuta dopo la sentenza del giudice

Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha emesso una sentenza in merito al ricorso presentato da 2 fratelli contro il Comune di Casal di Principe. La sentenza riguardava l'annullamento di un'ordinanza del Comune che richiedeva la demolizione di opere considerate abusive.

I fatti risalgono al 2014, quando i proprietari hanno presentato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania chiedendo l'annullamento dell'ordinanza di demolizione e di altri atti connessi. Nel ricorso, gli appellanti sostenevano che l'Amministrazione comunale aveva violato diverse disposizioni di legge e aveva adottato il provvedimento senza una motivazione adeguata.

Si tratta di un fabbricato per civile abitazione, completo di tutte le opere, formato da un piano terra adibito a porticato, un primo piano composto da un salone, cucina, bagno e ripostiglio; un piano mansarda con copertura in legno e tegole a falde inclinate, composte da due bagni, una camera e due camerette; ogni piano è di circa 120 mq con scala d'accesso ai piani.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania ha respinto il ricorso, ritenendo che l'ordinanza di demolizione fosse legittima e adeguatamente motivata. I fratelli hanno quindi presentato un appello al Consiglio di Stato, contestando la decisione del tribunale di primo grado.

Il Consiglio di Stato, nella sentenza emessa il 31 maggio 2023, ha respinto l'appello dei ricorrenti. Riguardo al primo motivo di appello, relativo alla presunta violazione dell'art. 7 della legge 241/1990, il Consiglio di Stato ha ribadito che l'ordinanza di demolizione è un atto vincolato e non richiede la previa comunicazione di avvio del procedimento.

Per quanto riguarda il secondo motivo di appello, concernente la motivazione dell'ordinanza, il Consiglio di Stato ha stabilito che l'ordinanza di demolizione è già dotata di una motivazione sufficiente, che consiste nella descrizione delle opere abusive e nella constatazione della loro abusività.

Infine, per quanto concerne il terzo motivo di appello, relativo alla domanda di permesso in sanatoria, il Consiglio di Stato ha ritenuto inammissibile il motivo per difetto di interesse e ha confermato che l'ordinanza di demolizione poteva essere emessa prima del decorso dei sessanta giorni previsti per la valutazione della domanda di permesso in sanatoria.

In conclusione, il Consiglio di Stato ha respinto l'appello dei fratelli e ha confermato la legittimità dell'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Casal di Principe. La sentenza del Consiglio di Stato rappresenta quindi la decisione definitiva in questa controversia.

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