rotate-mobile
Cronaca Piedimonte Matese

Colpo di scena: il ministero fa condannare Comune e società

Ribaltata la sentenza di primo grado sui lavori nell’ex convento delle suore

Un ribaltone vero e proprio, con una sottolineatura non da poco firmata dai giudici del Consiglio di Stato nel ‘richiamare’ ad una maggiore attenzione i colleghi del Tar Campania. I giudici di secondo grado hanno reso nota la sentenza sul ricorso presentato dal Ministero per i beni e le attività culturali e dalla Soprintendenza contro la società “Le Co Srl” ed il Comune di Piedimonte Matese.

Oggetto del contendere i lavori nell’ex convento scuola delle suore Canossiane in via Patella, i cui lavori erano stati sospesi dopo l’intervento della Soprintendenza perché il cantiere “aveva interessato senza titolo una parte di un edificio di pregio artistico ad esso adiacente, ovvero la chiesa del S.S. Salvatore”.

La società aveva presentato ricorso al Tar Campana che aveva accolto la richiesta, sospendendo il blocco dei lavori “ritenendo l’ordinanza illegittima per la mancata fissazione di un termine di efficacia”. Ma in realtà, come ha fatto notare il ministero nel ricorso, la società non aveva in alcun modo sollevato l’eccezione.

E, come scrivono i giudici del Consiglio di Stato, “a semplice lettura, risulta che la stessa ha ritenuto fondato il ricorso “nella parte in cui la Sovrintendenza, nell’assegnare alla società ricorrente un termine per la presentazione del progetto non ha altresì precisato la durata del termine di sospensione dei lavori. La ragione dell’annullamento è esclusivamente quella così indicata, dato che la parte precedente della motivazione riassume il fatto e la parte successiva meglio illustra l’affermazione citata, precisando presupposti e limiti della sospensione di efficacia. Come è evidente in nessuno di tali motivi si fa cenno ad una violazione dell’art. 28 d. lgs. 42/2004 per omessa indicazione di un termine alla sospensione, ed è altrettanto evidente che si tratta di un vizio autonomo, che si sarebbe dovuto dedurre con un motivo autonomo e non si può ritenere implicito in quelli già dedotti”. Su queste basi i magistrati guidati dal presidente Sergio Santoro hanno inteso accogliere il ricorso, annullando la sentenza del Tar Campania.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Colpo di scena: il ministero fa condannare Comune e società

CasertaNews è in caricamento