Scarpe contraffatte restano sotto chiave: la perizia non basta
Una 54enne cinese ha chiesto il dissequestro della merce ma la cassazione respinge il ricorso
Le scarpe contraffatte restano sotto sequestro. Lo ha deciso la corte di cassazione che ha respinto il ricorso di una 54enne di nazionalità cinese che ha chiesto il dissequestro della merce finita sotto chiave da parte della guardia di finanza in un capannone del casertano.
I giudici hanno confermato l'ordinanza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere che aveva rigettato la richiesta di riesame contro il decreto di sequestro emesso dal pubblico ministero, limitato a 3 scarpe per ciascun modello per verificare la contraffazione dei marchi.
Ad avviso della ricorrente i giudici sammaritani non avrebbero tenuto conto di una consulenza di parte ma la cassazione ha ribadito come non sia stato specificato, nel ricorso, come la perizia avrebbe potuto diversamente orientare la decisione dei giudici. Il ricorso è stato dichiarato, così, inammissibile.