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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Alife

Condannato per spaccio: sconterà la pena agli arresti domiciliari

Il magistrato di Sorveglianza ha accolto l'istanza del 36enne coinvolto nel blitz nelle palazzine popolari

Detenzione domiciliare per Cristian Nardelli, 36enne di Alife, coinvolto nell'inchiesta sulle piazze di spaccio nelle palazzine popolari di Alife gestite dai Fargnoli. È quanto disposto dall'Ufficio di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere dopo aver accolto l'istanza avanzata nell'interesse di Nardelli dal suo legale, l'avvocato Giuseppe De Lucia, per l'applicazione dell'esecuzione della pena presso il proprio domicilio.

Cristian Nardelli venne coinvolto insieme a Robert Fargnoli, Maria Assunta Di Chello, Robert Fargnoli Junior, Maurizio Nardelli, Raffaele Riccardo, Giuseppina Teti, Filomena Marcello, Loredana Lombardi, nell'indagine dei carabinieri della compagnia di Capua che aveva permesso di smantellare una piazza di spaccio ad Alife, presso la palazzina delle case popolari occupata dai Fragnoli, con tanto di telecamere in pieno stile "Gomorra". Qui Robert Fargnoli, che si era ribattezzato "Genny Savastano", e sua moglie Di Chello continuavano a svolgere traffici di sostanze stupefacenti seppur sottoposti al regime degli arresti domiciliari per precedenti delitti specifici. In casa era sempre garantita la presenza di uno dei componenti della famiglia che poteva soddisfare le notevoli richieste di stupefacenti avanzate dagli acquirenti, i quali solitamente risultavano essere già noti tossicodipendenti. Nella medesima abitazione veniva anche effettuata la preparazione del crack, mediante un processo di lavorazione della cocaina.

Ad occuparsi dello spaccio al dettaglio erano, invece, Maurizio Nardelli, Robert Junior Fargnoli, Cristian Nardelli, Loredana Lombardi, Giuseppina Teti, Filomena Marcello e due minorenni, tutti incaricati di ricevere le direttive dai dirigenti della struttura, di occuparsi del trasporto delle sostanze stupefacenti e di procedere alle cessioni al dettaglio. Per il reato associativo finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti Nardelli è stato condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione. Considerata la buona condotta tenuta nel periodo detentivo in carcere a Santa Maria Capua Vetere dove era recluso e la rescissione dei legami con il clan Fargnoli, il magistrato di sorveglianza sammaritano ha disposto che il 36enne possa eseguire la residua pena detentiva presso il proprio domicilio ad Alife.

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