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Cronaca Marcianise

Scandalo permessi all'Interporto, Barletta rischia di uscire dal processo

L'ex patron dell'Ise deve effettuare accertamenti clinici. Gli avvocati di Spasiano chiedono lo stralcio e di proseguire con il dibattimento

La posizione del patron dell'Interporto di Marcianise, Giuseppe Barletta, rischia di uscire dal processo per lo scandalo permessi facili che lo vede imputato insieme al dirigente comunale di Marcianise, sospeso, Gennaro Spasiano e dell'ex amministratore delegato dell'Interporto Sud Europa Antonio Campolattano.

Stamattina il difensore di Barletta, l'avvocato Mauro Iodice, ha chiesto ed ottenuto dal presidente del collegio giudicante Roberto Donatiello, del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, un rinvio breve per le condizioni di salute precarie del loro assisitito. Il processo riprenderà fra tre giorni ma non è detto che Barletta potrà essere presente in aula, visto che dovrà svolgere alcuni accertamenti medici. 

In caso il processo dovesse saltare di nuovo gli avvocati di Spasiano, Andrea Piccolo e l'ex pm di "Mani Pulite" Antonio Di Pietro, sono pronti a chiedere lo stralcio della posizione per far andare avanti il processo. 

I tre furono arrestati (Campolattano in seguito è stato scarcerato ed attualmente su di lui pende il divieto di dimora in provincia di Caserta) nel settembre scorso al termine dell’indagine della Guardia di Finanza su “reiterate condotte illegali sulle procedure di rilascio di permessi a costruire” da parte del dirigente Spasiano a favore delle società degli indagati.

Il dirigente, secondo la tesi della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, avrebbe infatti illegittimamente rilasciato tra il mesi di aprile 2017 e il gennaio 2018 tre permessi a costruire a favore di società del gruppo imprenditoriale di Giuseppe Barletta in assenza della necessaria approvazione della variante urbanistica. L’illegittimità dei permessi muove dalla constatazione della Procura circa il fatto che il dirigente Spasiano ha fondato i permessi adottati su una delibera del Commissario Straordinario del Comune di Marcianise datata 3 giugno 2016 non potendo fare, posto che tale delibera era ed è in realtà privo di valore provvedimentale. L’altro profilo di illegittimità dei permessi a costruire attiene al fatto che il dirigente comunale li aveva adottati sulla base di una concezione stipulata il 29 giugno 2016 dallo stesso Spasiano con i rappresentanti delle società del gruppo interessate, illegittima appunto perché a sua volta non approvata dall’organo consiliare del Comune di Marcianise, che si è costituito parte civile al processo.

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