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Cronaca Maddaloni

Il poliziotto Schettino indagava sui riti satanici al Castello

Il commissario arrestato con don Michele Barone sotto torchio dal giudice

Un'indagine su una presunta setta satanica che svolge i suoi riti al Castello di Maddaloni. Era quella che stava conducendo il commissario Luigi Schettino, finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta su don Michele Barone, con l'accusa di concorso in maltrattamenti per essere a conoscenza della situazione della 13enne ed aver cercato di convincere la sorella a ritirare la denuncia che la ragazza aveva presentato a carico del prete.

Schettino, accompagnato dal suo legale Carlo De Stavola, si è presentato oggi dinanzi al gip Ivana Salvatore, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare, ed ha risposto a tutte le domande cercando di chiarire la sua posizione. Un interrogatorio di garanzia durato circa 3 ore in cui il poliziotto ha raccontato anche dell'indagine su una setta satanica di Maddaloni.

Nel fascicolo dell'inchiesta, infatti, è finita un'annotazione del commissario con un filmato che "riproduceva fedelmente le pratiche cui (una ragazza nda) era stata sottoposta il 25 maggio 2017 presso il Castello di Maddaloni, mostrando allarmanti analogie con quanto accaduto alla (13enne nda). La giovane (anch’ella munita di collare), in stato di apparente trance, viene afferrata con violenza per i capelli dal sacerdote, trattenuta, in alcuni momenti percossa e trascinata, costretta a prendere in bocca un’ostia e ad inghiottirla, mostrando nella parte finale di versare qualcosa (forse sangue) dalla bocca".

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