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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Santa Maria Capua Vetere

Rissa e coltellate della vigilia di Natale: processo immediato per 5

Il gip accoglie la richiesta della procura e rinvia a giudizio i protagonisti dell'episodio davanti all'anfiteatro

Sarà processo con immediato per i cinque responsabili della rissa avvenuta il 24 dicembre 2023 in piazza Adriano, davanti all’Anfiteatro Romano a Santa Maria Capua Vetere, accusati di tentato omicidio e lesioni gravissime.

Il gip Alessandra Grammatica del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal sostituto procuratore Armando Bosso nei confronti di Vittorio Merola, Cristian D'Ambrosio, Massimiliano Barbato, Giovanni Barracano, Antonio Pio Salemma. Dovranno presentarsi nel mese di maggio dinanzi alla seconda sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduta dal giudice Antonio Riccio, con a latere Alessandra Cesare e Francesca Auriemma. Nella difesa sono impegnati gli avvocati Carlo De Stavola, Cesare Gesmundo, Goffredo Grasso, Antonio Grillo, Sergio Di Lauro.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, verso le 18,30 del 24 dicembre al bar Juiss nasce una discussione che vede protagonisti le due vittime, due fratelli albanesi di 16, D.M., e 20 anni, E.M., ed i giovani della città del Foro. Inizia una lite che si sposta all'esterno. La violenza diventa ben presto efferata. I due germani vengono colpiti selvaggiamente con calci e pugni ma anche con una sedia utilizzata come oggetto contundente. Ad avere la peggio è il 16enne che viene attinto da "un oggetto di punta e taglio" almeno 4 volte tutte al torace. Un polmone collassa e viene trasportato d’urgenza all’ospedale civile di Caserta dove subisce un delicato intervento chirurgico per l’asportazione della milza. Il fratello 20enne se la cava con lesioni più lievi.

Nelle ore successive al pestaggio in rete circolano i filmati dell’aggressione. Il primo a essere individuato è Vittorio Merola, che alla visione dei filmati della rissa individua i suoi compagni (tra cui Youssef Majaoui scarcerato in sede di interrogatorio a seguito dell’eccezione sollevata dal suo legale Cristian Aniello) e fa i loro nomi: quelli degli indagati.

Il sostituto procuratore Armando Bosso nei capi d'accusa contestava nei confronti dei 5 indagati l'aggravante dei futili motivi. Tale aggravante è stata esclusa dal gip sammaritano.

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