Minacciato di morte da Zagaria, rinforzata la scorta a Sandro Ruotolo
Auto blindata per il giornalista nel mirino del boss dei Casalesi
Dal rischio di perdere la scorta ad una rafforzamento della misura di protezione, con la fornitura di un’auto blindata. È quanto accaduto nelle scorse ore al giornalista Sandro Ruotolo, storico cronista che da anni si occupa di camorra.
Sulla vicenda Ruotolo, presidente dei cronisti campani, sono intervenuti la Fnsi e il Sugc, il sindacato dei giornalisti campani, che hanno “rilevato che al collega Sandro Ruotolo, presidente dei cronisti campani, già sotto scorta per le sue inchieste sulla camorra dei Casalesi, è stata rafforzata la protezione e gli è stata fornita un'auto blindata. Si tratta di un segnale preoccupante che indica come i clan non abbiano allentato la prese sul territorio”.
Nella nota del segretario e del presidente della Federazione nazionale stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, e del segretario del Sindacato unitario giornalisti della Campania Claudio Silvestri, si ricorda come “sono quattro giornalisti sotto scorta armata per le intimidazioni dei Casalesi. La recrudescenza delle minacce riguarda anche altri cronisti, non solo a Caserta e in Campania, ma in tutta Italia. Basti pensare alle reiterate minacce che dal carcere arrivano a Paolo Borrometi. Chiederemo un incontro urgente al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, per la riattivazione del comitato per la sicurezza dei giornalisti che non è stato più convocato durante il precedente governo”.
Avevano suscitato un grande clamore le minacce intercettate in carcere del boss dei Casalesi Michele Zagaria. Nel 2015 infatti Capastorta emanò la propria sentenza di morte nei confronti del giornalista: “"O' vogl' squartat' viv’”. Minacce nate dopo un servizio di Ruotolo sulla Terra dei Fuochi, con un'intervista a Carmine Schiavone sui rapporti tra i servizi segreti ed il clan dei Casalesi sulla gestione dei rifiuti.