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Cronaca Alife

Beccata a bruciare rifiuti tossici, condanna soft per 40enne

E' stata comminata una pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione, con il beneficio della pena sospesa

È giunta a una conclusione la vicenda processuale riguardante una cittadina di 40 anni di Alife, accusata di aver preso parte a fatti accaduti nel 2020 nella periferia della città, quando furono bruciati rifiuti tossici. Il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha emesso la sentenza di primo grado, stabilendo la pena per l’imputata. Nonostante la richiesta del pubblico ministero di condannare la donna a due anni di reclusione, il giudice ha deciso di non accogliere tale richiesta. Invece, è stata comminata una pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione, con il beneficio della pena sospesa.

Questo significa che la condanna non verrà eseguita immediatamente, ma sarà sospesa a condizione che l’imputata mantenga una condotta corretta durante il periodo stabilito dal giudice. Durante il processo, sono state coinvolte anche altre due persone, un 19enne e un anziano, le cui posizioni sono state giudicate con riti alternativi, che hanno portato a conclusioni differenti rispetto al procedimento della 40enne. Tuttavia, non sono stati forniti ulteriori dettagli riguardo ai loro casi specifici. La donna è stata assistita dall’avvocato Michele Mozzi, che ha scelto per la sua cliente il rito ordinario. Questa scelta implica un processo più completo, con l’esame delle prove e delle testimonianze, rispetto a un rito abbreviato o a riti alternativi che prevedono un percorso giudiziario più rapido.

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