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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Contatti tra Marino ed il manager rifiuti: Dda vuole il processo per il sindaco

Il pubblico ministero si è soffermato a lungo sulla gara di Caserta: "Elementi sufficienti per andare in giudizio"

Ci sarebbero stati contatti tra il manager dei rifiuti Carlo Savoia ed il sindaco di Caserta Carlo Marino finalizzati a truccare il bando di gara per la gestione dei rifiuti. Contatti - avvenuti anche con l'intermediazione di Pasquale Vitale - che rappresenterebbero elementi sufficienti per andare a processo. Così il pubblico ministero della Dda Fabrizio Vanorio ha anticipato la richiesta di rinvio a giudizio per diversi imputati coinvolti nella maxi inchiesta sulle turbative delle gare rifiuti nel Capoluogo ma anche ad Aversa, Lusciano, Cardito e Curti. 

Il pm - nel corso della requisitoria pronunciata dinanzi al gup Anna Tirone - ha evidenziato quei contatti che emergerebbero dalle intercettazioni ma anche le fotografie di incontri, come quello avvenuto a Rimini tra il manager Savoia, originario di Sant'Arpino, e il funzionario comunale Giuseppe "Pippo" D'Auria. Contatti e frequentazioni che, per la Dda, sarebbero stati a conoscenza di Marino. Il pm si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per Savoia, Marino, D'Auria, Vitale, Ernesto Scamardella (collaboratore di Savoia), Anna Scognamiglio, Gennaro Cardone e Marcello Iovino, tutti coinvolti nella presunta turbativa di Caserta. 

Sarà richiesta di rinvio a giudizio anche per l'ex assessore di Aversa Paolo Galluccio e Carmine Gallo (gara di Aversa) e per la vicenda di Lusciano per Nicola Mottola mentre il dirigente dell'ufficio Ambiente del Comune, Eduardo Cotugno, ha chiesto il rito abbreviato.

La vicenda di Curti, invece, sarà trattata alla prossima udienza, in programma alla fine di maggio. Al riguardo le difese di Michele Oliviero e di un altro indagato, quest'ultimo in qualità di amministratore di una società, hanno scelto il rito abbreviato condizionato ad una perizia sul presunto traffico illecito di rifiuti. Stessa istanza è stata avanzata anche dagli altri difensori degli indagati coinvolti nella vicenda. Secondo la Dda a Curti ci sarebbe stato un accordo per favorire la Xeco di Savoia per la rimozione di cumuli di rifiuti nei pressi del cimitero. Rifiuti che poi sarebbero stati smaltiti presso impianti che non erano autorizzati a ricevere quella tipologia di rifiuti. Su questo verterà la perizia richiesta e su cui il giudice scioglierà la riserva alla prossima udienza. Poi la pubblica accusa potrà concludere la sua requisitoria.

Per la Dda sarebbero almeno 44 le gare d'appalto bandite da altrettanti Comuni delle province di Caserta, Napoli, Salerno, Benevento, Latina e Potenza nel settore dei rifiuti solidi urbani, che sarebbero state "aggiustate" dall'imprenditore Carlo Savoia, e dai suoi collaboratori, con la complicità di alcuni sindaci e dei funzionari pubblici, anche se poi nella richiesta di rinvio a giudizio sono state individuate sette persone offese (Comuni di Caserta, Aversa, Cardito, Lusciano, Curti, Villa Literno e l'assessorato all'ambiente della Regione Campania). Al processo si sono costituiti parte civile i comuni di Caserta (con l'avvocato Goffredo Grasso), Aversa (con l'avvocato Domenico Pignetti) e Curti (con l'avvocato Gianluca Giordano) oltre alla società Tekra che sarebbe stata scavalcata dall'Energetikambiente in alcune delle procedure di gara in contestazione. Nel collegio difensivo sono impegnati, tra gli altri, gli avvocati Raffaele Costanzo, Giuseppe Stellato, Giuseppe Tuccillo, Gennaro Iannotti, Dario Pepe, Giuliana Tammelleo, Alberto Martucci, Dezio Ferraro, Francesco Cappiello, Gabriele Amodio, Vincenzo Iorio, Alfonso Quarto e Mario Griffo.

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